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“Ponte di Rubbianello”, l’ennesima promessa. Seguiranno i fatti?

A Monterubbiano, la mattina dell’11 agosto, si è tenuto un incontro fra la popolazione del luogo e alcune autorità, per comprendere il futuro del “ponte di Rubbianello”.

I lavori per ricostruire l’importante infrastruttura, già largamente danneggiata dalle alluvioni del 2013, sarebbero dovuti partire molto tempo fa. Purtroppo, però, l’ulteriore crollo di campate e il danneggiamento dei piloni rimasti in piedi, causati rispettivamente dalle piogge e dalle scosse del 2016, hanno influito negativamente sullo svolgimento delle tecniche procedurali.

Moltissime sono state le sollecitazioni del sindaco di Monterubbiano Maria Teresa Mircoli e del sindaco di Montefiore Lucio Porrà, giunto addirittura alla minaccia di buttar giù in prima persona quanto restava del ponte.

Durante il confronto il presidente della provincia di Ascoli Piceno Paolo D’Erasmo ha ricordato le motivazioni del lungo ritardo, impegnandosi ad iniziare i lavori ad ottobre.

Le altre autorità intervenute sono state: l’onorevole Remigio Ceroni, il vice presidente della provincia di Fermo Stefano Pompozzi, il sindaco di Montefiore Lucio Porrà ed il sindaco di Monterubbiano Maria Teresa Mircoli. Grande assente: la giunta regionale. Gli unici due presenti sono stati i consiglieri di opposizione Marzia Malaigia e Piero Celani.

Quest’ultimo, presidente della provincia di Ascoli Piceno al momento del crollo del ponte, ha affermato di esser riuscito, già nel febbraio 2014, ad ottenere 3 milioni di euro per i lavori e che il problema è stato fin da subito burocratico. Celani ha allora proposto ai due sindaci presenti di unirsi ad altri primi cittadini dei paesi limitrofi, consigliando loro di andare in regione e pretendere l’inizio immediato delle riparazioni, con la definizione di un cronoprogramma assolutamente da rispettare.

Gli abitanti della zona che hanno partecipato all’incontro sono stati circa un centinaio. Presente a sostegno della manifestazione anche il Movimento Nazionale Italiano. Molta rabbia, malcontento e sfiducia si sono palesati. La tensione inizia ad essere elevata e gli amministratori presenti ne hanno di certo preso chiara visione. Per citare alcune delle parole dette durante la manifestazione da Remigio Ceroni: “così si istiga alla violenza. A fare una deroga in regione impiegano 5 minuti. Non c’è la volontà, perché si sta parlando di un angolo sperduto delle Marche. Non servono giustificazioni. Qualcuno deve assumersi le proprie responsabilità. Qui si sta interrompendo un pubblico servizio a delle persone oneste che pagano le tasse.”

Lorenzo Pallotta