“Le Marche: una regione meravigliosa, in grado di offrire un turismo “4 stagioni”, dai monti al mare, passando per le sue famose dolci colline. Approfittando di questa calda estate, #viaspettiamonellemarche ✈️Alcune di questi sorgono sulle aree colpite dal terremoto. Un buon turismo sostenibile e solidale quest’anno potrebbe essere un weekend da queste parti: San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima e Grottammare (AP), sono vicine al cuore del cratere e, sul versante pesarese, Carpegna e Gabicce Mare, per esempio, sono pronte ad offrire ospitalità. Fateci un pensierino.
#vacanzenellemarche”
Così l’aeroporto delle Marche sponsorizza il turismo marchigiano sulla propria pagina Facebook. Senza mettere in dubbio l’intento, sicuramente positivo, di rilanciare un territorio dalle molteplici attrattive, che si è trovato ad affrontare la tragedia del terremoto, si può però forse definire il messaggio una comunicazione boomerang.
Prima di tutto in quanto tale comunicazione sembrerebbe tendere a privilegiare altri territori speculando sul dramma del terremoto vissuto dalle aree del sud delle Marche. In secondo luogo potrebbe sembrare poco opportuno fare leva sull’attrattiva che potrebbe essere legata al tanto deprecato “turismo dell’orrore”, già condannato in altre occasioni nell’ambito di simili iniziative prese in ambito regionale.
Le popolazioni colpite dal sisma sono ancora in attesa di riprendere le proprie vite e, se l’implementazione del turismo locale potesse apportare benefici concreti nella vita quotidiana di chi si trova ancora effettivamente in fase emergenziale, potrebbe essere anche giustificato un tale messaggio promozionale. Tuttavia si è perfettamente al corrente del fatto che l’eventuale incremento degli arrivi nella nostra regione legato al sisma non sarà sinonimo di miglioramento delle condizioni di vita dei nostri terremotati.
l.m.