ASCOLI PICENO – Parlando dell’area di crisi industriale complessa del Piceno, l’Ugl rileva gravi iniquità e carenze della misura di proroga di 12 mesi della mobilità che escluderebbe, di fatto, i lavoratori che terminano la Naspi.
“La proroga – scrive il sindacato – è una misura senz’altro positiva. Ma emergono carenze ed iniquità macroscopiche dall’Intesa di Ancona in Regione.
Vengono tenuti fuori tutti i lavoratori che nell’anno 2017 termineranno la NASPI; e viene operata la scelta assolutamente immotivata ed illogica di cancellare il diritto di proroga della mobilità a quei lavoratori che nel tempo 01/01/2017 – 30/11/2017 hanno lavorato anche un solo giorno.
Ci chiediamo: ma il lavoratore terminata la mobilità, e non avendo sostegno al reddito, cosa deve fare? E come si può solo pensare di penalizzarlo escludendolo dalla proroga della mobilità?
La UGL ritiene che la ripresa economica nell’area di crisi Industriale complessa del Piceno è purtroppo ancora lontana dall’effettivo manifestarsi; il suo riverbero sulla occupazione è pertanto ancora di là da venire, mantenendo allo stato attuale drammatici livelli di disoccupazione.
Lo Stato e la Regione Marche debbono, in un mondo del lavoro così sofferente, attuare una politica di corpose iniezioni di sostegno al reddito”.