Teramo – A seguito di una complessa ed approfondita attività di indagine svolta a partire dal mese di giugno dell’anno 2016 ed ancora in corso, dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Nereto, coordinata dalla Procura della Repubblica, è stata eseguita una misura cautelare restrittiva della libertà personale, segnatamente un provvedimento di arresti domiciliari, applicata dal G.I.P. del Tribunale di Teramo su richiesta della Procura della Repubblica, per gravi reati contro la pubblica amministrazione posti in essere da un capo Cantoniere Sorvegliante dell’A.N.A.S. s.p.a.
In particolare, sono stati accertati tre gravi fatti di concussione commessi da un funzionario e referente per il territorio della provincia di Teramo dell’A.N.A.S. s.p.a., con compiti di vigilanza anche sulla Strada Statale 16, nei confronti di tre imprenditori operanti nella provincia di Teramo, costretti dal suddetto pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio a pagare, in più soluzioni, somme di denaro non dovute dietro la minaccia che, in caso di omesso pagamanto, il relativo procedimento amministrativo a cui gli stessi erano interessati non avrebbe avuto esito positivo.
Le fonti di prova raccolte nei mesi di indagine e sulle quali si fonda l’odierna misura cautelare sono costituite, in sintesi, dalla denuncia di uno degli imprenditori costretti a pagare, dalla mole di documenti acquisiti e dai risultati delle mirate e proficue attività di intercettazione, che, in un caso, hanno permesso di registrare in diretta la dazione indebita di denaro effettuata da un imprenditore nelle mani del pubblico funzionario.
Sempre su richiesta della Procura della Repubblica di Teramo, il rpedetto G.I.P. ha emesso altresì un decreto di sequestro preventico avente ad oggetto la somma di denaro pari ad € 950,00, costituente il profitto/prezzo in denaro derivante dai delitti commessi.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Teramo, sono ancora in corso di espletamento da parte della Tenenza della Guardia di Finanza di Nereto.
“La vicenda riveste notevole allarme sociale – afferma il procuratore Guerriero – per le nodalità con cui si è utilizzata una funzione pubblica costituita dalla vigilanza su una strada statale per costringere alcuni imprenditori al versamento di somme di denaro indebite al fine di ottenere provvedimenti amministrativi da loro legittimamente richiesti e alla cui formazione il predetto funzionario arrestato concorreva nella fase istruttutoria.