mercoledì, Aprile 24, 2024
Home > Abruzzo > Teramo, crisi in comune. D’Alberto “città paralizzata”

Teramo, crisi in comune. D’Alberto “città paralizzata”

team

Teramo – La situazione politica al Comune di Teramo all’indomani della mancata apertura del Consiglio sul bilancio analizzata dal consigliere Gianguido D’Alberto.

“La mancata apertura del Consiglio Comunale convocato per l’approvazione del bilancio è l’ultimo atto della disastrosa esperienza del centrodestra teramano, cui la città ormai assiste sdegnata e quasi incredula.

L’attività politico-amministrativa e la città sono paralizzate da uno scontro permanente che manifesta, ogni giorno di più, la distanza tra le attese dei cittadini e la sensibilità di chi governa. L’esito di ciò è che non vi sono né vincitori né vinti, a pagare sono i cittadini: sconfitti, ignorati.

Il bilancio che l’amministrazione comunale non riesce neppure a presentare al Consiglio è invotabile, come d’altronde negli anni precedenti. Un buco di bilancio che di fatto è una voragine parzialmente tamponata solo grazie alle entrate dell’assicurazione da danni del sisma che quindi vengono sottratte al territorio; la TARI aumenta ancora per le famiglie e l’apparente riduzione del PEF (Piano Economico Finanziario) getta fumo negli occhi: in realtà è solo un bluff, perché è la conferma che durante la gestione del centrodestra abbiamo pagato di più la tassa sui rifiuti.

Ciò che è trasparente, leggendo tra le pieghe del vuoto documento contabile, è che negli ultimi anni la città è stata occupata per costruire le fortune politiche di pochi.

Così, il destino collettivo della città – dei suoi cittadini, delle realtà economiche e produttive, dei giovani, delle classi svantaggiate – soccombe perché assoggettato al destino individuale di pochi e degli interessi particolari dei leader che continuano a dirigere dall’esterno l’amministrazione.

Questa è la più grave delle colpe del centro-destra teramano. La città di Teramo è un tavolo da gioco sul quale si creano altre partite legate ai destini dei leader che, attraverso consiglieri e assessori di riferimento, piegano la città ai propri interessi. Avevamo sperato in una nuova stagione, e invece dobbiamo registrare il ripetersi della politica del favore e non dei diritti, delle promesse e non degli impegni.

La verità è che il bilancio non c’entra nulla: ai consiglieri e ai capi dei gruppi non importa niente dei conti pubblici…il tema è: quando conviene andare a votare per intercettare le condizioni più favorevoli per essere eletti, solo per dare continuità a  questo sistema di potere.

Dopo aver creato il disastro, sperano di scaricarlo su altri, mentre già lo stanno riversando sulle future generazioni. E la comunità teramana è in sofferenza a causa di questo inadeguato sistema di potere che va smantellato alla radice, prevenendo il rischio che possa rigenerarsi sotto mentite spoglie o mediante già visti accordi trasversali.

E’ il momento di chiamare alla pubblica responsabilità persone dai metodi nuovi, idee e progetti leali e disinteressati, energie autentiche e libere. E’ il momento di tornare a rendere evidente che Teramo è migliore di chi la rappresenta, dimostrando che nella nostra comunità vi sono ancora forze e persone che amano davvero questa città e le sue sorti, e che vanno chiamate a diventare protagoniste di una stagione politica finalmente degna di ciò che Teramo è”. 

Gianguido D’Alberto