mercoledì, Aprile 24, 2024
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Gentiloni all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Camerino

“Un intervento di grande spessore, di grande concretezza che ci consente di guardare al futuro con fiducia e orgoglio”. È quanto ha commentato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, in merito al saluto del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, tenuto a Camerino all’inaugurazione del 682° Anno accademico. “Non solo ha onorato, con la sua presenza, questa manifestazione, ma ha fatto un discorso tutt’altro che formale.

Pieno di messaggi positivi e di impegni importanti”. Secondo Ceriscioli, “ha rivolto un messaggio estremamente positivo, perché ha fatto del rilancio dell’Università di Camerino un punto importante e simbolico rispetto al terremoto. Avere un Governo in grado di dare risposte significative, ci permette di procedere con fiducia lungo il cammino di rinascita del territorio”. È stata un’apertura dell’Anno accademico caratterizzata dall’insediamento del nuovo rettore Claudio Pettinari, al qual Ceriscioli rivolge “i migliori auguri”.

Ma due sono i passaggi del discorso del premier Gentiloni e del rettore Pettinari, particolarmente graditi dal presidente della Regione: il recupero dell’area Casermette, il deposito militare in località Torre del Parco, a favore dell’Università, assicurato da Gentiloni e l’accordo con il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), anticipato dal rettore, che rafforzerà la collaborazione dell’Ateneo con il dipartimento di Scienze umane e sociali dello stesso Cnr. “L’impegno sulle aree delle Casermette – ha detto Ceriscioli – garantisce un intervento di riqualificazione in grado di offrire tutti gli strumenti che servono alla didattica, alla ricerca e alle prospettive di sviluppo dell’Ateneo indicate dal nuovo rettore.

Il rapporto con il Cnr, poi, rafforza la grande qualità didattica e di ricerca dell’Università. L’intesa segnerà la presenza Consiglio nazionale su questo territorio con attività di ricerca nazionale e internazionale. Si rafforzeranno le infrastrutture della conoscenza, a testimonianza di come possiamo uscire più forti dall’esperienza del terremoto. La risposta che vogliamo dare, con la ricostruzione, non è solo di rinascita, ma di un rilancio importante per l’Università di Camerino e per le Marche”.