Il segretario generale territoriale Uil PA Polizia penitenziaria Mauro Nardella parla di possibile “catastrofe” nell’ambito penitenziario e di tremenda mazzata in vista per gli organici di polizia penitenziaria aquilani.
“La scure – scrive – che taglierà in maniera drammatica gli organici già di per se scarni di polizia penitenziaria nella Provincia aquilana e non solo potrebbe presto abbattersi con inesorabile violenza.
Mercoledì 22, infatti, ci sarà una riunione presso il provveditorato dell’amministrazione penitenziaria per correggere, in virtù del diminuito numero di poliziotti penitenziari voluto dalle ultime politiche di spending rewiew, il numero di baschi blu da prevedere come pianta organica negli istituti del distretto.
Tutte le strutture delle tre regioni coinvolte( Lazio,Abruzzo e Molise) saranno chi più chi meno ritoccate da questo punto di vista e tutte in negativo”.
Complessivamente saranno circa 550 le unità da tagliare nell’intero provveditorato delle quali 115 riguarderanno la sola regione abruzzese e ben 51 i tre istituti aquilani. Di questi ultimi Sulmona sarà la più colpita con quasi 30 unità in meno da dover considerare.
“Un autentico gioco al massacro – prosegue Nardella – al quale la Uil PA guarda con disarmante preoccupazione.
Si starebbe per attivare una guerra tra poveri che non ha eguali nella storia recente dele carceri italiane.
Se così sarà non credo si potranno garantire finanche i compiti istituzionali costituzionalmente garanti quali quelli contemplati nella art.27 della legge madre e che riveste il poliziotto penitenziario, attraverso l’articolo 5,comma 2 della legge di riforma 395/90 del compito di compartecipare all’opera di osservazione e trattamento del detenuto.
Tutto questo si va aggiungere alle esigenze di sicurezza che penitenziari come L’Aquila e Sulmona hanno di vedere garantiti stante la peculiarità che questi ultimi hanno di avere al loro interno ristretti detenuti tra i più più pericolosi al mondo.
Insomma una catastrofe anche in fatto di diritti soggettivi atteso che il carico di lavoro che aumenterà esponezialmente, unito all’età media che ha raggiunto se non superato i 50 anni di età, rappresenterà un’autentica disfatta”.
La UilPA aquilana, in virtù di questa bruttissima situazione, sta attivando sin da subito lo stato di agitazione di tutto il personale. “Il tutto – conclude Nardella – con la speranza di non vedere ratificato per gli istituti aquilani un provvedimento che nella sua negatività rappresenterebbe un duro colpo per la considerazione che si deve ad un Corpo di Polizia penitenziaria che tutto merita di avere fuorché un trattamento del genere”.