venerdì, Aprile 19, 2024
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L’associazione TheSocialPoint attacca l’ambiente politico locale: “Avevamo bisogno di una sede, soluzioni inconsistenti”

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L’Associazione TheSocialPoint, che sarà attiva a breve a Scerne di Pineto, attacca l’ambiente politico locale per quanto concerne la gestione della problematica della necessaria sede.

“L’associazione  – scrive il presidente Marco Scianitti sulla sua pagina Fb -,  avendo la necessità di una sede operativa chiese gentilmente uno spazio. Una richiesta fondata su traguardi raggiungibili nel sociale ma soprattutto per i disabili. Ad oggi siamo 5 collaboratori pieni di esperienza di vita e lavorativa in questo ambito.
Assemblando le idee decidemmo di creare un’idea progetto, di vederne cosa ne usciva fuori, di valutare la fattibilità sulla piazza qui in Abruzzo, cercando di ottenere pareri ed opinioni da parte dei vari sindaci di Pineto – Silvi – Atri – Giulianova e infine di Roseto degli Abruzzi”.

“Essendo noi residenti a Pineto  – aggiunge – la trattativa per uno spazio fu inoltrata al sindaco, e stiamo ancora aspettando una risposta definitiva.

Avendo premura di uno spazio operativo passammo a far richiesta a Roseto.  Ed il risultato fu che venne spiccata una delibera per uno spazio non conforme sia dal lato della sicurezza – impianto elettrico, impianto sanitario . Nessun tecnico ha fatto mai un sopralluogo per verificare lo stato degli spazi a noi concessi .

La nostra Associazione si attiverà e sarà operativa a Scerne di Pineto ma tutto ciò che è successo a Roseto dovrà essere rendicontato.

La messa a norma dello spazio, si è capito in un secondo momento, si sarebbe dovuta effettuare a carico degli associati. Cosa che non poteva ritenersi proponibile. Per cui ci siamo mossi autonomamente per trovare un’altra soluzione”.

E conclude: “Un’associazione come la nostra, che si occupa di disabili e problematiche sociali ad ampio raggio, avrebbe meritato probabilmente una maggiore attenzione da parte dei rappresentanti istituzionali.

La nostra volontà è quella di proseguire sulla nostra strada, ringraziando chi ci ha dato una mano e sollecitando chi sì è detto impossibilitato a muoversi in questo senso ad avere una maggiore attenzione nei riguardi di chi, senza ricevere alcuno stipendio, si mette a disposizione della società civile”.

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