venerdì, Aprile 19, 2024
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Luca Traini, la Procura chiederà il giudizio immediato

macerata

Luca Traini non si è mai pentito di ciò che ha fatto. E non si è mai pentito di aver ferito sei persone – fatta eccezione per Jennifer di cui ha chiesto notizie – nell’ambito della sparatoria del 3 febbraio. Ad armare la sua mano la sete di vendetta per la tragica fine di Pamela Mastropietro.

Per lui la Procura di Macerata chiederà il giudizio immediato. L’accusa: strage aggravata da motivazioni di odio razziale. Traini si trova ora rinchiuso nel carcere di Montacuto, lo stesso all’interno del quale è collocato Innocent Oseghale, il suo primo bersaglio. Avrebbe voluto puntare la pistola contro di lui,ma proprio quella mattina era in corso l’udienza di convalida del fermo.

“Volevo vendicare Pamela e fare qualcosa contro l’immigrazione, perché il fenomeno dell’immigrazione clandestina va stroncato”. Questo è quanto avrebbe dichiarato il giovane nelle sue dichiarazioni spontanee davanti ai carabinieri di Macerata.

“Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l’ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro – avrebbe raccontato – ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola”.

Dalla casa della madre di Traini i carabinieri hanno sequestrato una copia del Mein Kampf, una bandiera con la croce celtica e altre pubblicazioni riconducibili all’estrema destra.

 

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