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Paolo Pallara, tensione primordiale e pittura materica: il confronto tra memoria e destino

Una tensione primordiale che si scontra non il super-ego per esserne solo parzialmente dominata: la pittura materica di Paolo Pallara evidenzia tensioni informali che si accompagnano ad una matrice figurativa connaturata nell’animo dell’artista e mai completamente abbandonata.

I colori utilizzati per lo sfondo sono sempre, o quasi sempre, tendenti all’ocra: in primo piano, a spiccare prepotentemente, spesso il rosso, in molte delle sue opere protagonista indiscusso. Il cuore e la razionalità trovano così un fragile eppure stabile equilibrio: il cuore decide, la mente dispone. Ed è frequente in Pallara tornare sugli stessi temi per approfondire, indagare. L’utilizzo di materiali come il ferro, il cuoio, vecchi legni o vecchi giornali dei primi del novecento fanno emergere sulle tele o nelle sculture un confronto tra memoria e destino, attese e timori.

Tutti i materiali utilizzati certificano la propria storia, rivendicando la possibilità di vivere una nuova vita.Il rimando all’opera di Burri è quasi automatico, proprio per la passione che Pallara evidenzia per la juta e la materia informale che ritroviamo nei suoi quadri e nelle sculture.L’artista vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956. La storia dell’anima, dei luoghi, delle emozioni,parte sempre dal vissuto dell’uomo Paolo Pallara, che opera attraverso un informale meditato, ma anche onirico e visionario.Negli anni ha preso parte a numerose esposizioni collettive in tutta Italia.

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