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Conferenza Evento di Paolo Berdini il 6 giugno ad Ascoli Piceno

L’associazione studentesca Atelier_1 con il patrocinio della Scuola di Architettura e Design
“Eduardo Vittoria” di Ascoli Piceno, invita la cittadinanza alla conferenza-evento di Paolo Berdini
su “La crisi della città contemporanea e il caso di Roma” .
L’evento si terrà mercoledì 6 giugno 2018 alle ore 17.30 presso l’aula C012 della Sede Sant’Angelo
Magno (Viale delle Rimembranze) della Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno.
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Paolo Berdini, Laureato in ingegneria nel 1976 all’Università La Sapienza, è stato allievo di Italo
Insolera, collaborando con lui durante l’ultima stesura di Roma moderna. Ha pubblicato numerosi
saggi di urbanistica con taglio fortemente critico sulle politiche di trasformazione delle città; è
stato editorialista del Manifesto, dell’edizione romana del Corriere della Sera e ha tenuto un blog
ospitato sul sito web del Fatto Quotidiano. Dal 1990 al 1992 è stato Segretario generale nazionale
dell’Istituto nazionale di urbanistica.
È stato inoltre membro di Italia Nostra e del consiglio nazionale del WWF dal 2009 al 2012.
Nel 2016 è stato nominato da Virginia Raggi assessore all’urbanistica della città di Roma, carica da
cui si è dimesso nel febbraio 2017.
L’urbanista, introducendoci alla conferenza, parla di città come “organismo pubblico”: “La storia
millenaria degli organismi urbani ci dice infatti che la loro evoluzione si è sempre basata su
prospettive e progetti elaborati da che esercitava il potere, e cioè nella nostra accezione moderna,
dal “pubblico”.
Nel decennio 1980 – 1990 si afferma nel nostro paese una cultura che segna una cesura con questa
concezione pubblica che si era protratta ininterrottamente per sei millenni: le città vengono
“privatizzate”. La legislazione urbanistica privilegia i progetti privati e mette in secondo ordine la
redazione dei piani urbanistici comunali.
Dai primi anni ’90 dello scorso secolo il taglio dei trasferimenti statali verso le amministrazioni locali
è stato continuo e imponente. Oggi quasi tutti i comuni faticano a mantenere i conti in ordine e sono
costretti a tagliare le erogazioni di servizio. Il welfare urbano, una dei più alti traguardi della
modernità, sta progressivamente scomparendo e con esso la vita stessa delle città.
La città contemporanea entra così in una crisi profonda dalla quale potrà uscire soltanto se verrà
ristabilita la supremazia di una visione organica pubblica su quella privata che per propria natura è
parziale e limitata.
La vicenda dell’urbanistica di Roma dimostra chiaramente il fallimento dell’urbanistica “privatistica”
e spinge alla ricerca di nuovi percorsi e nuovi paradigmi dell’urbanistica italiana.”

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