Riceviamo e pubblichiamo: “Con riferimento alla risposta del sindaco Facciolini, apparsa sul quotidiano “Il Centro” in data 28 giugno, dobbiamo sottolineare quanto segue: presumendo che lo stesso abbia rinunciato all’appalto con il Comune di Montorio al Vomano a causa della non ancora contestata incompatibilità ( non vengono indicati altri gravi motivi oggettivi di rinuncia all’appalto e si tratta, pertanto, di recesso per causa imputabile alla ditta appaltatrice – c. capitolato d’oneri ), va rilevato come il Primo Cittadino abbia interpretato in modo erroneo l’istituto giuridico specifico.
Il procedimento di contestazione dell’incompatibilità, infatti, è regolato dall’art. 69 TUEL ( D.Lgs. 276/1990 ) per cui la contestazione del conflitto di interessi è esercitata dal consiglio di cui il sindaco fa parte ( comma 1 ) e, a seguito della contestazione, decorrono dieci giorni di tempo per formulare “osservazioni o per eliminare le cause di ineleggibilità sopravvenuta o incompatibilità” ( cfr. C.Cass. 16245/2003 – su procedimento di contestazione incompatibilità ).
Facciolini, allora, nella sua veste di appaltatore, avrebbe potuto legittimamente garantire la continuità del servizio mensa scolastica e sociale fino alla scadenza naturale della convenzione ( 30 giugno – determina nr. 54 del 31.05.2018 ), considerato che la prima data utile per eventuali contestazioni, da parte del consiglio, è quella di oggi ( 28 giugno – primo consiglio – verifica obbligatoria ineleggibilità e incompatibilità art. 41 TUEL ) e che l’incompatibilità stessa sarebbe stata sanata tra due giorni ( 30 giugno ) con il venir meno del rapporto convenzionale per scadenza naturale.
A mezzo del suo recesso unilaterale, il Primo Cittadino, nella sua doppia veste di amministratore e appaltatore, ha operato in modo illegittimo interrompendo, di fatto, un servizio pubblico ( pensate se fosse stato il legale rappresentante della “Diodoro” a interrompere, improvvisamente, la raccolta dei rifiuti ), creando un ingiustificato disagio a bambini e genitori della scuola materna e lasciando privi di sostegno i fruitori della mensa sociale ( non interrotta, l’anno scorso ) che trovano in quel pasto quotidiano un mezzo di sostentamento necessario e fondamentale e che da una settimana ( 25 – 30 giugno ), senza alcun preavviso, non ricevono più i pasti stessi da parte del comune.
Non vorremo che, in questo caso, le questioni burocratiche e politiche possano aver letteralmente “tolto il pane di bocca ai cittadini”: il sindaco Facciolini, non poteva sanare la sua posizione di incompatibilità interrompendo un pubblico servizio o almeno doveva, da amministratore, trovare il modo di sopperire, in modo efficace, all’interruzione del servizio stesso e garantire, la tutela dei cittadini meno abbienti ( da buon amministratore ), prima ancora che la sua personale posizione da Sindaco ( da imprenditore ).
Ci auguriamo, pertanto, che adesso venga esercitata una doverosa istruttoria, da parte dell’amministrazione comunale, tesa alla verifica delle cause di interruzione del servizio mensa scolastica e sociale della PAP s.r.l. e, ove necessario, vengano esercitate le azioni legali ( civili e penali ) a tutela dell’ente comune e di tutti i cittadini”.
Il Portavoce
( Riccardo Panzone Persia )