Premio Nazionale POESIA SENZA CONFINE 2018
Classifica Poesia in lingua
La giuria ha scelto i testi cercando di premiare, oltre alla cifra stilistica, anche la materia del verso: uno sguardo al contenuto, dunque e non soltanto al contenitore.
Ecco che troviamo così i versi concreti di Celestina Cielo che in Davide racconta del proprio desiderio di cambiamento e di ribellione, quelli evocativi di Alexandra Mac Millan che in C’era il fiume s’interroga su Dio e quelli materici di Matteo Piergigli che in Radice ci propone uno sguardo sul quotidiano.
Se Elio Caterina (…la luna lascerà il davanzale) si affida alla poesia lirica legata alla tradizione, Virginio Serafini in Aeroplano propone versi forti, d’impatto, con echi quasi bukowskiani. Anna Elisa De Gregorio inAll’ombra dei fiori nessuno è straniero usa gli elementi della natura come metafora delle tragedie umane, mentre Alessandro Lattarulo in Come un elastico si abbandona ai ricordi e alla nostalgia. Vita morte e miracoli di Patrizia Paoletti è un invito alla riflessione, sulla vita e sulla condivisione dei momenti, così come Favola al rovescio di Graziella Naurath è un’amara presa d’atto del vuoto che ci circonda e Se si tratta di figli di Annalisa Rodeghiero è una delicata e al tempo stesso realistica descrizione dell’essere madre.
I temi trattati sono diversi, gli stili sono diversi, la forma è diversa: in ogni autore traspare però la voglia difare poesia, di trattare il verso come l’artigiano tratta e plasma la materia: non a caso il termine poesia deriva dal greco poiesis, che significa il fare dal nulla.
GIURIA: Paolo Polvani (presidente), Emanuela Rambaldi, Enea Roversi, Silvia Secco, Claudia Zironi
1^ Alexandra MC MILLAN Genova
2^ Celestina CIELO
3^ Matteo PIERGIGLI Monte San Vito AN
Poeti segnalati
Anna Elisa DE GREGORIO Ancona
Patrizia PAOLETTI Castelfidardo AN
Virginio SERAFINI Comano Terme TN
Menzioni
Elio CATERINA Modena
Alessandro LATTARULO Bari
Graziella NAURATH Torino
Annalisa RODEGHIERO Padova
Classifica Poesie in Dialetto
Ciò che comunemente e in maniera quanto mai spicciola si dice quando ci si approssima al dialetto sono delle considerazioni semplici e intuitive, facili da enucleare ma senza una dimostrazione scientifica, di dominio pubblico perché orami divenute realtà inopinabili, quasi dati di fatto. Il riferimento è al fatto che il dialetto sia una lingua minoritaria rispetto a quella nazionale –ufficiale e standardizzata- di un determinato Paese, che il dialetto –ancora- viene considerato come una lingua inferiore, di serie C e dunque stigmatizzata da più parti in base a considerazioni più o meno ovvie e, parimenti, che il dialetto è un codice linguistico in via d’estinzione. Sono, infatti, questi i discorsi principali che concernono il dialetto ossia il suo caratterizzarsi per la sua marginalità e subalternità nonché per essere drammaticamente in disuso. Gli studiosi, che affrontano l’intera questione in maniera più ravvicinata e con dati empirici in mano, sembrano consegnarci dei dati per lo più contrastanti che vanno, però, letti con attenzione. Se in taluni casi ci sono analisi e sondaggi –quest’ultimi spesso maggiormente conformi al reale problema in questione- che danno speranza perché il dialetto sembra poter vivere di una “linfa” nuova, dall’altro non mancano realtà eclatanti di insoddisfazione e negazione del dialetto, finanche di feroce soppressione dei fenomeni folklorici locali. Il critico Pietro Civitareale che molto si è speso sulla situazione del dialetto oggi nelle nostre Regioni non ha mancato di parlare del fenomeno della “dialettalità negata”.
Franco Brevini, uno dei maggiori studiosi del fenomeno dei dialetti in Italia, ha sempre asserito con convinzione e cognizione di causa, che il nostro Paese è forse uno dei pochi al mondo dove, su una superficie di territorio non molto esteso, sussistono dialetti, vernacoli e parlate assai diversificate e stratificate a rappresentare un immenso mosaico di idiomi caratteristici, spesso con una loro grammatica e sintassi.
GIURIA: Lorenzo Spurio (presidente), Elvio Angeletti, Elvio Grilli, Franco Patonico,
Germana Duca Ruggeri
1^ Luciano GENTILETTI Rocca Priora RM
2^ Anna Maria LAVARINI Verona
3^ Domenico BERTONCELLO Bassano del Grappa VI
Menzioni
Agnese GIRLANDA Verona
Luciano MILANESE Poirino TO
Carmelo MORENA Cassano Magnago VA
Gianfranco PACCO Trieste
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