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“Ascolta il suono del silenzio”, concerto di musica contemporanea Porto San Giorgio

PORTO SAN GIORGIO – Dopo il fortunato esperimento dello scorso anno, torna mercoledì 15 agosto l’evento “Ascolta il suono del silenzio” (ore 21.30, ingresso libero). E’ nato dalla collaborazione del Festival Musicale Piceno con l’Amministrazione comunale. Nell’inusuale cornice del mercato ittico, al porto peschereccio, il concerto dedicato alla musica il celebrato “Concerto di Colonia” di Keith Jarrett sarà eseguito dal pianista Fausto Bongelli, specialista riconosciuto nel repertorio contemporaneo.

Nel 1973, a Brema e Losanna, Keith Jarrett iniziò a sperimentare una formula nella quale affrontava il concerto senza l’ausilio degli standard, in una specie di improvvisazione totale che faceva leva non solo sulla sua esperienza nel jazz ma anche sulla sua solida preparazione classica che lo porterà ad incidere pagine di Bach, Händel, Mozart, Shostakovich e Harrison. “Non ho nemmeno un seme quando comincio: è come partire da zero”, ha dichiarato Jarrett. Il 24 gennaio del 1975 tenne un concerto all’Opera Haus di Colonia di Colonia che ebbe una risonanza straordinaria. L’improvvisazione, della durata di poco più di un’ora, fu registrata e pubblicata dal fondatore della casa discografica Ecm Manfred Eicher e risulta il disco per piano solo più venduto nella storia della discografia con più di cinque milioni di copie. Nel 1991 la casa musicale Schott’s pubblicò lo spartito a cura di Kishimani e Yamashita che trascrissero tutto il concerto che così divenne oggetto interpretativo. La musica, che inizialmente sconcertò gli amanti del jazz per l’impossibilità di essere catalogata, è un viaggio attraverso la memoria musicale di Jarrett: dalll’innodia al blues ed al gospel, dalla polifonia di Bach alle armonie di Schostacovich, dagli incisi di Gurdjeff alle formule di Hovhaness, dagli ostinati al lirismo espressivo di frasi che sintetizzano la visione globale, oltre i confini e gli steccati dei “generi”, del pianista americano. The Köln Concert è la chiave del suo pianismo improvvisativo e di come in esso l’esperienza “classica” sia messa al servizio del gospel, del rag e del jazz tutto.

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