A Loreto si conclude il ciclo de ‘Le Viaggiatrici’ dopo Paola Gassman e Laura Lattuada. Un ciclo curato dalla Russinova: sulla scena giovedì il racconto vero di una madre che ha perduto il figlio in guerra. “A settembre, a Trieste, debutto con LEI, contro la violenza di genere” annuncia l’attruce/drammaturga, testimonial di Amnesty International
di Maurizio Verdenelli
‘Le viaggiatrici’ dopo Paola Gasmann e Laura Lattuada : il ciclo di eventi in piazza Garibaldi a Loreto si conclude giovedì con Isabel Russinova che lo ha inaugurato il 6 giugno scorso. Isabel sarà in scena in veste di autrice e attrice con Daniela Allegra in ‘Preghiera alla Madre’ ( Maria e Maryam). Il titolo ha riverberi pasoliniani -ricordiamo il Vangelo Secondo Matteo dove ad interpretare la Madonna era proprio la madre del poeta- tuttavia stavolta è proprio la Madre di Dio.
Isabel, qual’è il percorso scenico della Preghiera alla Madre di Dio all’ombra di uno dei più grandi Santuari mariani nel mondo?
“Il racconto trae ispirazione da una storia vera, quella di un madre che per superare la perdita del figlio caduto in guerra, decide di conoscere, vedere, sentire su di sè il percorso del figlio, i luoghi, i rumori, le voci, gli affetti che l’hanno accompagnato negli ultimi momenti di vita. Il testo è però dedicato alla Santa Madre ed ha come protagonista la figura materna nel suo assoluto, la Madre come portatrice di vita e instancabile , generosa, invincibile guardiana della sua luce. Il racconto descrive l’ amore materno , quell’amore, l’unico amore che non conosce vincoli, nè distanza, nè pericoli, nè fatica e non si arrende mai”.
Salute e guarigione del corpo e soprattutto dello spirito all’ ombra del Santuario che ha visto tanti Papi – Benedetto venne qui alla vigilia delle sue clamorose dimissioni: quale e stata la scintilla di questo grande fuoco tra Loreto e la Russinova che nel novembre 2016 in teatro ha letto le poesie di San Giovanni Paolo II, uno dei Pontefici che più hanno amato la Santa Casa lauretana?
“Loreto, la Santa Casa, la sua forza, l’energia che si staglia nel tempo e dal tempo, tendendo la mano a chi si perde, a chi cerca conforto, a chi vuole pregare per gli altri e fortificare la propria spiritualità , spiritualità di cui l’essere umano da sempre è assetato e che soprattutto ora, in questo nostro tempo così confuso dai cambiamenti e dal caos, ha bisogno di sentire su di sè, per cercare e trovare il bene dentro. Ecco questo è quello che da sempre mi comunica Loreto, l’abbraccio della Madre, il Suo conforto ed i Suoi consigli. Anche per questo sono onorata e felice, di aver proposto e realizzato ‘Le viaggiatrici’ e per questo ringrazio la sensibilità dell’amministrazione comunale. ‘ Le Viaggiatrici’, un momento dedicato al teatro , al femminile e la cammino della spiritualità: la rassegna infatti nasce all’ interno del progetto dei Cammini Lauretani”.
Quali i nuovi progetti per l’ attrice e drammaturga: ancora la Divinità-sullo scenario ?
“A settembre debutta a Trieste ‘L E I’, un progetto che vuole affrontare il difficile tema della violenza di genere attraverso cultura, teatro, incontri tematici e nuova drammaturgia. Continua così il mio impegno come testimoniali Amnesty International che porto avanti da anni per parlare di diritti violati e difenderli con l’arma della cultura, dell’arte, della spiritualità”.
Con le Marche un doppio grande amore, suo marito è fermano: verrebbe a viverci in questa ‘terra al plurale’?
“Amo le Marche , che frequentiamo assiduamente anche se non stabilmente , una delle regioni più ricche di cultura , di storia, grandi poeti, musicisti, artisti hanno travato qui i natali saziandosi dell’energia e della bellezza della sua natura, della sua spiritualità , luogo magico, che guarda ad Oriente cullando l’Occidente. Come tutti gli artisti, sono molto curiosa e desiderosa di conoscenza, e continuo a pensare che la creazione, l’arte, la conoscenza è ‘cammino’, che come il respiro, non può fermarsi. Il Cammino è Vita”.
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