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Parti cesarei, nelle Marche sono quasi uno su tre

Il 29,9% dei parti nel 2015 sono avvenuti con parti cesarei. Lo dice la relazione CedAP, il Rapporto Annuale sull’evento nascita in Italia del Ministero della Salute. Questa è la sintesi che riguarda il rapporto relativo la regione Marche. In Italia la percentuale è del 34,2%. Si evidenzia, come negli scorsi anni,che in Italia vi è un ricorso eccessivo all’espletamento del parto per via chirurgica. Rispetto al luogo del parto si registra un’elevata propensione alluso del taglio cesareo nelle case di cura accreditate, in cui si registra questa procedura in circa il 52,5% dei parti contro il 31,9% negli ospedali pubblici. Il parto cesareo è più frequente nelle donne con cittadinanza italiana rispetto alle donne straniere: si ricorre al taglio cesareo nel 27,7% dei parti di madri straniere e nel 36% dei parti di madri italiane. Prendendo in esame i parti vaginali dopo un precedente taglio cesareo, si registra nel 2015, a livello nazionale una percentuale pari al 12,6%; tale fenomeno si verifica quasi esclusivamente nei punti nascita pubblici dove circa il 13,7% delle nascite con precedente cesareo avviene in modo spontaneo contro il 7,3% nelle case di cura private accreditate e l’1,9% delle case di cura private non accreditate. Le regioni dove vengono praticati più cesarei sono la Campania ( 50,4%) la Sicilia ( 40,9%) e il Molise (40,6%). Quelle con il numero più basso sono la Valle D’Aosta (20,5%) e la Toscana ( 20,7%). A livello di numeri assoluti, nelle Marche i cesarei sono stati 11.561 sui 478.165 dell’intero territorio nazionale.

Roberto Guidotti

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