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Decreto Salvini, Arrigoni (Lega): “Il business dell’accoglienza ha i giorni contati”

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Con il Decreto Salvini – Immigrazione e Sicurezza – i progetti di integrazione del sistema Sprar si occuperanno finalmente di chi ha veramente bisogno di tutela: le persone a cui è stata riconosciuta la protezione internazionale ed i minori non accompagnati. I richiedenti asilo, tra i quali nel 2017 meno del 10% si è visto riconoscere lo status di rifugiato, verranno indirizzati in centri ad essi dedicati (Cara) per un rapido esame della domanda ed una altrettanto rapida espulsione qualora non abbiano diritto d’asilo”.

Così il Senatore della Lega Paolo Arrigoni, Questore a Palazzo Madama, componente del Copasir e Responsabile della Lega Marche, replica a quanto dichiarato sulla stampa dal responsabile dei progetti Sprar nel fermano Alessandro Fulimeni.

Fulimeni cerca comprensibilmente di proteggere un sistema di associazioni e cooperative che in questi anni si è arricchito senza mai conoscere la crisi, come purtroppo è capitato a milioni di italiani”, continua Arrigoni. “Malgrado il giudizio che questo mondo si affretta ad esprimere, lo scopo del Decreto Salvini è quello di riportare legalità e rigore nel Paese dopo una lunga gestione scellerata dell’immigrazione, permeata dal buonismo del PD e della Sinistra, che dal 2013 con i governi Letta, Renzi e Gentiloni ha fatto acqua da tutte le parti e che, anziché ridurli, ha aumentato i fattori di attrazione del nostro Paese: favorendo l’ingresso di almeno 700mila sedicenti profughi tra il 2013 e il 2017!

Al responsabile dei progetti Sprar – e a quanti si ostinano a difendere l’immigrazione incontrollata – chiedo se considera normale che in una fase storica in cui 5 milioni di italiani sono in stato di deprivazione, e che avrebbero bisogno di aiuti anche economici, lo Stato debba spendere, e in gran parte sprecare, 5 miliardi all’anno per una gestione dell’immigrazione che riguarda un numero enorme di migranti, per lo più economici e dunque già oggi clandestini”.

Aver riconosciuto diffusamente la protezione umanitaria (il 25% delle domande nel 2017) dopo essere stati l’unico paese in Europa ad averla istituita con il Governo Prodi nel 2008 in aggiunta allo status di rifugiato e alla protezione sussidiaria è o no un’anomalia? Consentire la permanenza in Italia di centinaia di migliaia di irregolari senza adeguati piani di rimpatrio non sarà stato motivo di disagio sociale e un pericolo per la sicurezza delle nostre città?”, incalza Arrigoni.

E ancora: “Cancellare la protezione o negare la richiesta d’asilo in caso di reati gravi, come spaccio di droga, violenza sessuale o rapine, sarebbe una violazione? Revocare la cittadinanza italiana per gli stranieri che si macchiano di reati legati al terrorismo non è semplicemente buon senso?

Come giustamente afferma il Ministro dell’Interno Salvini, questo Decreto è un passo in avanti per un Paese più sicuro, per espellere delinquenti e finti profughi. Organizzazioni criminali, cooperative e albergatori falliti che lucravano sul business dell’accoglienza si mettano l’animo in pace. La pacchia è finita!

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