lunedì, Gennaio 13, 2025
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Latina: scoperta casa per appuntamenti. Arrestate due donne di origine colombiana

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LATINA – I militari della compagnia di Latina hanno eseguito un’ordinanza disposItiva di misura cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Latina, Pieprpaolo Bortone, su richiesta della locale Procura della Repubblica, dott.ssa Daria Monsurrò, nei confronti di C. D. L. D., nata in Colombia nel 1957, residente a Napoli e M.M.A.M., nata in Colombia nel 1968, residente a Napoli per il reato di favoreggiamento della prostituzione ( art.3 nr 3 e 4 e art. 4 n.7 l.75/1958 cd “legge Merlin”) ed eseguito il sequestro preventivo di n.2 appartamenti.
In particolare, nei primi giorni del mese di giugno 2018, era pervenuta ai carabinieri di Latina una segnalazione nella quale veniva denunciata in via Don Torello 112 un’attivita’ di sfruttamento della prostituzione.
Nei giorni successivi i militari del Norm – aliquota operativa, hanno eseguito una serie di mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento delle persone che accedevano all’interno degli appartamenti e dei frequentatori di tali unità immobiliari. I militari hanno così accertato che, effettivamente, vi erano diversi appartamenti e in particolare al secondo piano ve ne erano alcuni al cui interno vi erano donne di diverse nazionalità.
Successivamente sono stati fatti alcuni accessi in giorni diversi ed è stato documentato come due di questi appartamenti fossero delle vere e proprie case per appuntamenti ove donne/trans esercitavano attivita’ di prostituzione. Nel corso delle indagini, è emerso come 14 escort si recassero nei locali subaffittati dalle indagate per prostituirsi e che versavano a queste delle somme variabili giornaliere o settimanali a titolo di affitto.
All’esito dei servizi e degli accertamenti svolti, i militari dell’aliquota operativa avevano raccolto sufficienti indizi di reato nei confronti delle arrestate e pertanto gli esiti dell’attivita’ d’indagine venivano compendiate all’A.G. di Latina. In particolare era possibile ricostruire come:
– le indagate concedessero in sub locazione le stanze dei predetti appartamenti a più donne/trans per favorirne l’attivita’ di prostituzione;
– le stanze venivano sub locate, per pochi giorni, ad un prezzo non congruo rispetto ai prezzi di mercato e a quello versato al locatore;
– alle prostitute, oltre che il locale, venivano fornite prestazioni accessorie che ne agevolavano l’attivita’ di meretricio;
– le indagate si occupavano di ricevere i clienti per poi affidarli alla prostituta prescelta sul sito di incontri previo contatto telefonico
Le indagate al termine dell’espletamento delle formalita’ di rito sono state associate presso le Case Circondariali di Pozzuoli (NA) e presso quella di Roma Rebibbia. Sono tuttora in corso degli accertamenti di natura fiscale in ordine ai contratti con cui venivano locati e sub locati gli appartamenti in questione.

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