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San Ginesio: posata la prima pietra de “La Casa nel Cuore” di Anffas Sibillini Onlus

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Nel pomeriggio di mercoledì 31 ottobre a Pian di Pieca di San Ginesio (MC), l’associazione Anffas Sibillini Onlus ha posato la prima pietra de “La Casa nel Cuore”, una struttura che permetterà alle persone con disabilità intellettiva di svolgere attività di lavoro protetto e sviluppare ambiti di autonomia relazionale. L’Associazione ha ringraziato tutti i sostenitori e i donatori che hanno reso possibile avviare i lavori di costruzione, ricordando che la realizzazione de “La Casa nel Cuore” è solo il primo step di un progetto più ampio che si inserisce nell’ambito del “Dopo di Noi”, cioè di tutte quelle attività finalizzate a garantire la serenità delle persone disabili dopo la scomparsa dei propri genitori e familiari.

«Anffas Sibillini è un’associazione di famiglie di persone con disabilità intellettiva» racconta Franca Di Giulio, presidente dell’Associazione. «Tutte le nostre attività sono finalizzate ad aiutarli a conquistare la propria autonomia e a inserirsi nella comunità: cerchiamo di fare in modo che possano costruire il proprio futuro in un mondo capace di accoglierli anche quando noi non ci saremo più. Dopo il terremoto ci siamo trovati spaesati: molti di noi avevano perso la casa e l’associazione aveva bisogno al più presto di una nuova sede. Così è nata l’idea de “La Casa nel Cuore”».

«All’interno de “La Casa nel Cuore” ci saranno non soltanto spazi destinati alle attività ricreative e laboratoriali, ma anche una cucina industriale e una serra (grazie al contributo del Comitato Sisma Centro Italia) dove i nostri ragazzi potranno svolgere attività di lavoro protetto e sviluppare i propri talenti, in modo che riescano a gestire da soli la maggior parte della vita quotidiana» racconta Giuseppe Monaldi, socio familiare di Anffas Sibillini. «La vera forza de “La Casa nel Cuore” è che si ispira a un modello diverso, direi opposto, rispetto alla logica dell’istituto per disabili. Non si tratta di uno spazio isolato, delimitato, staccato, ma di una struttura ben inserita nel contesto della comunità locale, in cui i ragazzi possano vivere seguendo i loro ritmi e le loro aspirazioni. “La Casa nel Cuore” sarà un luogo in cui i ragazzi potranno abitare, in un contesto di protezione attiva, cioè con i giusti supporti, nel rispetto delle loro inclinazioni. Si tratta di un progetto molto impegnativo: se oggi siamo qui, è grazie alla sensibilità dimostrata dalle Istituzioni locali che hanno creduto in noi, grazie al grande lavoro dei nostri volontari, ma, soprattutto, grazie alle donazioni di tanti privati cittadini e associazioni. Naturalmente siamo solo all’inizio e c’è ancora molto lavoro da fare. Quando siamo partiti ci siamo detti che “Se un uomo sogna da solo il suo rimane solo un sogno, ma se tanti sognano insieme quel sogno può trasformarsi in realtà”. Oggi, questa prima pietra de “La Casa nel Cuore” ne è l’esempio tangibile. Sul nostro sito web www.anffassibillini.org, dove pubblichiamo aggiornamenti sullo sviluppo dei lavori, è sempre attiva una sezione dedicata alle donazioni per sostenere le nostre attività future».

Alla cerimonia hanno partecipato, oltre alle famiglie associate e ai volontari di Anffas Sibillini, anche il Consigliere Andrea Morichelli del Comune di San Ginesio, il parroco Don Luigi Verolini e il vescovo neoeletto Don Francesco Massara che hanno ribadito il loro sostegno al progetto de “La Casa nel Cuore”. In particolare, il vescovo ha sottolineato che questo progetto è un segno concreto della rinascita di un intero territorio, mentre il Consigliere Morichelli ha ringraziato l’associazione per la tenacia con la quale ha portato avanti questo progetto a favore dei più fragili.

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