Favorito anche dal calo nei sondaggi che sta subendo il M5Stelle, per la inadeguatezza di molti suoi Ministri. A frenare la marcia trionfale del Capitano resta solo il generale inverno, con l’inevitabile diminuzione degli sbarchi. Ma sarà l’economia, nei prossimi mesi, a dettare l’agenda e non più l’emergenza immigrazione che ha tenuto così alta l’attenzione, facendo crescere a dismisura i consensi del leader leghista.
L’agenda economica è impietosa, con dati in costante peggioramento: si sono ridotti l’export, l’import, gli ordinativi e la produzione industriale. Inoltre, un documento riservato della BCE, circolato anche a Palazzo Chigi, al MEF e in Banca d’Italia, evidenzia che lo spread oltre i 500 punti per più di una settimana rischia di mettere in enorme difficoltà anche le più solide banche italiane, compresa la corazzata Banca Intesa. E la speculazione, con l’apertura di una procedura di infrazione da parte dell’UE e con il governo in crisi isterica su tutto, dai termovalorizzatori al fisco, passando per la giustizia, è già pronta.
Ma il vero punto interrogativo, anche dopo il franco incontro avuto con Silvio Berlusconi l’altra notte, resta Mattarella. E’ stato già deciso il prossimo rimpasto, almeno di Grillo e Toninelli, affinché questo governo non cada in seguito all’ennesima gaffe di qualche ministro. Se tutto precipitasse, però, Mattarella scioglierebbe le Camere o, consigliato dai cattocomunisti che lo assistono, tenterebbe la carta 5 Stelle-Pd? Resuscitando i vecchi compagni in astinenza dal potere e rilanciando l’ala pseudorivoluzionaria di Di Battista, rientrato come il figliol prodigo dal Sud America. È solo questo il dilemma di Salvini che, altrimenti, con il voto immediato porterebbe il centrodestra ben oltre il 40%, approfittando dell’ultima occasione per far rientrare Berlusconi in Parlamento, prima che Forza Italia e il Cav non evaporino del tutto.