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Teramo, “Bella figura” di Yasmina Reza: una piece teatrale tragicomica sulla realtà della vita

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La piece teatrale “Bella figura” di Yasmina Reza, autrice franco iraniana, secondo appuntamento della Stagione di Prosa del capoluogo teramano, ha visto protagoniste le interpretazioni di qualità degli attori Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Lucia Mascino, David Sebasti e in primis di Simona Marchini.

La rappresentazione, una “tragedia divertente”, in realtà più tendente al dramma, ha portato in scena storie di vita tristemente quotidiana in un’atmosfera tensiva costante. La trama scarna e poco sviluppata ha sciorinato in poco più di un’ora le personalità e le problematiche dei personaggi attraverso dialoghi veloci e caratterizzazioni esasperate.

Andrea (Anna Foglietta) e Boris (David Sebasti) sono due amanti, in preda a un litigio, in una macchina parcheggiata davanti ad un ristorante. I dialoghi serrati e pungenti di ricriminazioni e accuse sviluppano situazioni nervose e comportamenti irrazionali. Il loro legame racconta di scappatelle extraconiugali tra una ragazza madre, frivola e dedita ai barbiturici per fronteggiare le avversità, e un piccolo imprenditore sull’orlo della bancarotta, attaccato alla sicurezza che sa dargli la moglie.

Tragicomica è l’entrata in scena del resto degli attori. I due amanti decidono di andar via con l’auto e, durante la retromarcia, investono, senza conseguenze, l’anziana signora Yvonne (Simona Marchini). La tenera quanto svampita donna è accompagnata da Eric (Paolo Calabresi), suo figlio, e dalla compagna Francoise (Lucia Mascino). I tre si trovano al ristorante per festeggiare il compleanno di Yvonne. In breve emerge che sono legati alla prima coppia: Francoise è la migliore amica della moglie di Boris. La serata, pensata come un momento romantico, prenda un’altra piega e dà il via ad un vortice di situazioni imbarazzanti e esasperate.

Le contraddizioni e le nevrosi dei personaggi sono spinte all’eccesso come nei precedenti lavori di Yasmina Reza. Il personaggio di Yvonne, senza alcun dubbio, regala allo spettacolo una boccata di aria fresca. Lo humor e la tenerezza della madre anziana lascia riflettere sul passare del tempo, ma con leggerezza e suscitando simpatia. L’interpretazione della Marchini, di gran classe, trasmette al suo personaggio un realismo centrato e mai sopra le righe, restituendo equilibrio alla rappresentazione.

La scenografia, una leggera struttura a due piani a rappresentare l’esterno e l’interno del ristorante, è minimalista e funzionale a rispecchiare l’intera piece, intervallata da pause che tendono a fermare la narrazione. Sicuramente d’effetto l’idea di portare sul palco una vera automobile.

La piece, secondo noi, colpisce per le interpretazioni e suscita un sottile “divertimento” misto però a un disagio palpabile. Ciò nonostante la platea teramana non si è smentita nell’accoglienza e ha regalato plausi agli arististi.

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