Ancona – E’ dai tempi del sociologo Emile Durkheim (1858-1917) che si cerca di capire, quanta relazione ha il suicidio con la società e l’ambiente dove si nasce e si vive. In questo caso ci limiteremo solo ad evidenziare alcuni numeri ripartiti al livello geografico di quella che è sempre in ogni ipotesi, una tragedia. Visto che alcune ricerche sul disagio sociale in Italia includono tra le altre cose il suicidio, diamo un’occhiata alle Marche. In questo caso la regione non esce proprio benissimo, se si calcola come fanno le indagini, il numero di suicidi ogni 100 mila abitanti.
La prima provincia, ovvero quella dove i suicidi sono in numero minore è Macerata con 6,23 suicidi ogni 100 mila residenti. La posizione che occupa è la 42° tra le province italiane con un balzo in su di 30 posti rispetto l’anno precedente. Per trovare le altre marchigiane si deve scendere alla 77° pozione dove si piazza Ascoli Piceno. I suicidi sono stati 8,54 ogni 100 mila abitanti. Un calo di posizione notevole visto che la precedente graduatoria collocava il Piceno al 40° posto. Ancora peggio Pesaro/Urbino con 9,38. La posizione in questo caso è la 87° con un miglioramento, anche se in un tema come questo è difficile trovare aspetti positivi, di 10 posizioni. Al 97° posto su 110 troviamo Fermo con 10,23 sempre ogni 100 mila residenti della provincia. Un cifra ragguardevole purtroppo, che peggiora con Ancona al 99° posto con 10,48 suicidi per 100 mila abitanti. La dolorosa classifica nazionale è chiusa dalle province di Carbonia-Iglesias, e Vercelli con oltre 13 suicidi e infine da Sondrio con 14,29. Le province con meno disagio di questo genere, sono Vibo Valentia con 3,07, Benevento con 2,49 e Genova dove a togliersi la vita sono stati un totale di 2,10 ogni 100 mila genovesi di città e provincia.
Roberto Guidotti
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