giovedì, Settembre 21, 2023
Home > Marche > Matrimoni che falliscono: quanti sono i divorzi e le separazioni nelle Marche

Matrimoni che falliscono: quanti sono i divorzi e le separazioni nelle Marche

Ancona – Gli ultimi dati disponibili del 2015 mostrano che nelle Marche risultano concessi complessivamente 2.181 separazioni e 1.866 divorzi . La durata media dei matrimoni è pari a 17 anni per quelli conclusi in separazione ed a 19 anni per le unioni coniugali terminate con la sentenza di divorzio. Nelle Marche la durata media del procedimento di separazione consensuale risulta di 120 giorni, mentre il procedimento di divorzio consensuale si conclude mediamente in 77 giorni. Rispetto al valore nazionale, le Marche presentano valori inferiori sia del tasso di separazione (1,4%), sia del tasso di divorzio (1,2%).

Appare interessante analizzare anche l’instabilità dei matrimoni fra coniugi di diversa cittadinanza. Nel 2015 nelle Marche sono state concesse 290 separazioni riguardanti “coppie miste” e concessi 259 divorzi riguardanti “coppie miste”. La durata media dei matrimoni misti è pari a 11 anni per quelli conclusi in separazione ed a 13 anni per le unioni coniugali terminate con la sentenza

Nelle separazioni risultano affidati 1.464 figli minori di 18 anni e 646 nei divorzi. Nel 2015 oltre il 90% delle separazioni di coppie con figli ha previsto l’affido condiviso contro il 7,4% dei casi in cui i figli sono stati affidati esclusivamente alla madre. Nei divorzi si è previsto l’affido condiviso per l’88,4% dei casi.

In sede di separazione vengono stabiliti tutta una serie di provvedimenti di natura economica a favore sia del coniuge che viene ritenuto economicamente più debole sia dei figli. Nel 2015 nelle Marche nel 19,5% dei casi le separazioni si sono concluse prevedendo un assegno mensile per il coniuge ( in quasi il 98% dei casi l’assegno viene corrisposto dal marito). Gli assegni di mantenimento per i figli vengono corrisposti nel 74,8% delle separazioni e se si considerano solo le separazioni con figli minori, tale quota raggiunge l’89%; anche in questo caso è quasi sempre il padre a versare gli assegni (93,6%). Un altro aspetto notevole per valutare l’impatto economico della separazione risulta l’assegnazione dell’abitazione nella casa dove la famiglia viveva prima del provvedimento del giudice. Ai fini dell’assegnazione, il giudice deve anche in questo caso valutare le condizioni economiche dei coniugi e tutelare il più debole

Nelle Marche durante il 2015 nel 56,1% delle separazioni la casa è stata assegnata alla moglie, mentre nel 22,7% è stata assegnata al marito e nel 17% sono state previste due abitazioni autonome e distinte ma diverse da quella coniugale. Per quanto concerne i divorzi, diminuiscono i casi in cui è prevista la corresponsione degli importi: neanche il 9% dei divorzi prevede l’assegno al coniuge ed il 58,9% dei divorzi l’assegno ai figli; se si considerano solo i divorzi con figli minori, quest’ultima quota risulta l’88,4%. Nella quasi totalità dei casi è il marito a versare gli importi (93%). Nei divorzi la quota di assegnazioni dell’abitazione alla moglie è più bassa rispetto alle separazioni (36,4% ) risulta maggioritaria, invece, la situazione in cui i coniugi dispongono di due abitazioni autonome e distinte (45%), mentre solo nel 16,2% dei casi l’abitazione è assegnata al marito.

Roberto Guidotti

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright La-Notizia.net