I Motivi
Fra i primati negativi di Vibo e provincia anche i prezzi medi delle case, la spesa per i viaggi, la spesa sociale degli enti locali, l’uso della home banking, la presenza di cinema, l’offerta culturale, gli spazi dedicati allo sport. Primati negativi che incidono in maniera determinante nella classifica finale nonostante Vibo Valentia si collochi meglio di Milano e Roma per i protesti procapite, il clima, l’indice di vecchiaia, la litigiosità in Tribunale, e nonostante la presenza nella sua provincia di mete turistiche di richiamo internazionale come Tropea, Pizzo Calabro e Capo Vaticano, oltre ad alcune eccellenze gastronomiche come la cipolla rossa, il gelato tartufo di Pizzo, la anduja di Spilinga, il pecorino di Monte Poro.
A pesare in maniera rilevante nella classifica del Sole 24 Ore, il fatto che il 30% del totale nazionale delle imprese confiscate si trova in provincia di Vibo Valentia. Si tratta principalmente di imprese operanti nel settore delle costruzioni, delle attività estrattive e del calcestruzzo. Ma anche del commercio e del turismo. Molte anche le ditte colpite da interdizione antimafia da parte della Prefettura e, quindi, impossibilitate ad intrattenere rapporti con la pubblica amministrazione.
Nella classifica stilata a novembre da Italia Oggi in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, Vibo Valentia e la sua provincia si sono nuovamente piazzate in ultima posizione. Per la quarta volta. Questa ricerca si è concentrata su affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Incide nel primato negativo della qualità della vita la persistente infiltrazione mafiosa in numerosi enti locali (e quindi nella politica), tanto che attualmente sono retti da commissari straordinari – in quanto gli organi elettivi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose.