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Caserme Polizia Penitenziaria aquilana: è “guerra” contro l’Amministrazione “tira e molla”

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Riceviamo e pubblichiamo: “Quello al quale si è assistito ieri è stato un’autentica sgambettata posta in essere ai danni della Polizia Penitenziaria Aquilana in particolare e italiana in generale. Parlavamo di Caserme fatiscenti all’Aquila, sporche e circondate da immondizia e della necessità di porvi subito rimedio. Ieri è arrivata la notizia che ha visto l’Amministrazione penitenziaria più che risolvere la vergognosa situazione buttare benzina sul fuoco sulla questione visto che da Febbraio non solo si dovrà vivere nel lerciume ma lo si farà a suon di euro”. Ad affermarlo è Mauro Nardella, Segretario Generale Territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria e componente della Segreteria confederale.

“Si è appreso, infatti – sottolinea il sindacalista della UIL riprendendo una pronta controffensiva avanzata dal Segretario Generale Gennarino De Fazio -, che la Direzione generale del personale e delle risorse del DAP ha fornito l’“esatta interpretazione” della norma in oggetto indicata, relativa all’uso gratuito degli alloggi collettivi di servizio di cui all’art. 12, comma 3, del DPR n. 314/2006, per gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria. In particolare, da quanto si apprende, la predetta Direzione generale, dopo essersi addentrata, appunto, in un’esegesi della predetta disposizione legislativa e della relativa relazione tecnica, ha revocato le disposizioni da essa stessa impartite con nota n. 0357233 del 9 novembre 2017 e che rendevano “gratuita” la fruizione degli alloggi in questione, disponendo nel contempo il recupero delle somme arretrate a titolo di oneri di utilizzo”.

“Quanto sopra – prosegue Nardella evidenziando quanto rilanciato dalla UIL Nazionale -, oltre ad apparire del tutto discutibile, anche in virtù della relazione tecnica richiamata dalla stessa Direzione generale e a porsi in antitesi con le pubbliche dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Giustizia dell’epoca, pure a mezzo di video diffuso sul sito istituzionale, diviene inconcepibile se si considera che mira a ripristinare, in fatto e in diritto, lo status quo ante al decreto legge n. 148/2017, rendendo dunque ininfluente o, addirittura, inesistente la novella introdotta con la disposizione più volte citata (che, si ricorda, ha inserito la locuzione “a titolo gratuito” al 3° c., art. 18, legge n. 395/90, che ora così risulta: “Il personale del Corpo ha facoltà di pernottare in caserma a titolo gratuito, compatibilmente con la disponibilità di locali”). Se dovesse prevalere la suddetta – singolare – interpretazione, ci si chiederebbe, anche ex art. 12 delle preleggi, quale fosse la restante possibile “intenzione del legislatore”.

“In disparte  – continua il sindacalista – la pretesa di pagamento di oneri di utilizzo arretrati, che sembra confliggere pure con il principio del legittimo affidamento, in base al quale – com’è noto – una situazione di vantaggio assicurata dalla Pubblica Amministrazione e su cui il privato ha legittimamente fondato il proprio affidamento non può essere successivamente rimossa, salvo indennizzo della posizione acquisita (Cfr., ex plurimis, TAR Toscana, n. 189 del 2017; Consiglio di Stato, n. 1393 del 2016; Corte Giustizia n. 67 del 2010)”.

E conclude: “Nel frattempo sta montando sempre più, nelle fila dei poliziotti dell’Aquila e di Sulmona, la rabbia per essere stati bersagli di una politica infelice e lancinante e che se non risolta porterà la UIL manifestare in maniera anche eclatante il proprio dissenso. Il punto sarà fatto in un’assemblea nella quale verranno invitati tutti a partecipare e nella quale saranno le politiche da adottare per contrastare questa infelice presa di posizione”.

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