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Salvini e Tajani a Basovizza per ricordare gli esuli Istriani

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Il 10 febbraio si è tenuta a Basovizza (Trieste) la cerimonia di commemorazione delle vittime delle foibe istituita nel 2004 dal Governo Berlusconi. Tra i presenti anche il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani e il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, oltre a tanti esponenti politici e delegazioni da tutta Italia.

Per la prima volta, da quando è stato istituito il Giorno del Ricordo un Presidente del Parlamento Europeo fa visita alla Foiba di Basovizza per omaggiarne le vittime e gli esuli che ci sono stati tra il 43 e il 47, a causa delle persecuzioni dei partigiani comunisti. “Non possiamo permettere che una dittatura efferata, che una dittatura comunista come quella di Tito, ripeta in Venezuela quello che è accaduto qui. È una vergogna che non deve mai accadere” ha commentato Antonio Tajani, durante la cerimonia, dopo aver posto una corona di fiori sul monumento. “Non possiamo proprio da questo posto non inviare un messaggio a un altro popolo che soffre: al Venezuela, dove stanno soffrendo milioni di confratelli, milioni di italiani che portano il nome e cognomi italiani, che sono ancora cittadini italiani e alcuni magari vengono proprio da questi posti che chiamavano casa e dai quali sono dovuti fuggire.”.

Matteo Salvini, presente alla cerimonia con la giacca della Polizia di Stato, rilancia: “I bimbi morti nelle foibe e i bimbi di Auschwitz sono uguali. Non esiste un però per Auschwitz e un però a Basovizza. Sono criminali gli uni e sono criminali gli altri”, ed ha concluso “Farò tutto quello che sarà in mio potere da vicepresidente del Consiglio perché su tutti i banchi di tutte le scuole italiane la storia non si fermi, perché non ci siano stragi dimenticate. Per questo faccio affidamento su insegnanti su donne su uomini educatori liberi che portino in classe il passato affinché il futuro non riproponga mai orrori simili”

Il sindaco forzista di Trieste, Roberto Dipiazza, così ha sintetizzato dal palco della cerimonia: “per non tradire ancora gli esuli fiumani, istriani e dalmati è nostro dovere ricordare. Ora che la storia ricorda e vede con gli occhi della verità quanto accaduto in queste terre, è con grande disgusto che devo, dobbiamo, subire ancora dei rigurgiti negazionisti da parte di alcune associazioni dell’Anpi e vedere presunti storici negazionisti essere ospitati da realtà vicine all’informazione senza che ci sia un contraddittorio. Vi dico allora che rimuovere il ricordo di un crimine vuol dire commetterlo di nuovo. Il negazionismo può essere considerato lo stadio supremo del genocidio”.

Al termine della cerimonia sono state lette poesie e frammenti dagli allievi di alcune scuole presenti sul luogo della tragica ricorrenza. Presenti anche numerosi altri politici, tra cui Giorgia Meloni, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, l’assessore della Regione del Veneto Elena Donazzan, ed ovviamente moltissime delegazioni d’arma, in primis gruppi alpini (“Sempre presenti!”) da ogni parte d’Italia.

Andrea Zappelli

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