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Roger Waters ex Pink Floyd, contrario al concerto benefico pro-Venezuela: “Può diventare un nuovo Iraq”

Roger Waters,l’ex bassista dei Pink Floyd, considerato come uno degli artisti viventi più importanti,si è schierato ufficialmente contro il Live Aid, il concerto modellato sul ‘Live Aid’ organizzato da Bob Geldof negli anni ’80, per raccogliere fondi per cibo e medicine da consegnare ai cittadini del Venezuela. Il concerto è organizzato da Richard Branson, miliardario britannico e CEO di Virgin Group.

Nella giornata di ieri, l’autore di capolavori musicali come The Dark Side of the Moon e The Wall, ha commentato l’evento, criticando l’organizzazione e dicendosi preoccupato dalle conseguenze di un intervento straniero. «La Croce Rossa e le Nazioni Unite sono d’accordo in maniera inequivocabile», ha scritto su Twitter, «non politicizzate la cooperazione. Lasciate che il popolo venezuelano eserciti il suo diritto all’autodeterminazione».

«Questo concerto non ha niente a che vedere con gli aiuti umanitari», ha continuato Waters in un video allegato al post. «Ha a che vedere solo con Richard Branson… che si è fatto convincere che gli Stati Uniti potessero risolvere le cose in Venezuela, non so per quale ragione. Vogliamo davvero che il Venezuela diventi un altro Iraq, un’altra Siria o Libia? Io no, e credo che lo stesso valga per il popolo venezuelano». Un portavoce di Branson, successivamente, ha dichiarato che il governo americano non ha avuto nessun ruolo nell’organizzazione dello show. «Richard sta contribuendo a rendere la crisi venezuelana rilevante, e a raccogliere i fondi necessari. Questo non è un atto politico, e gli Stati Uniti non sono coinvolti in nessun modo».

Nicolàs Maduro, il contestato presidente del Venezuela, ha negato l’esistenza di una crisi umanitaria e chiuso i confini, è convinto che gli aiuti umanitari siano parte di una strategia organizzata dagli Stati Uniti per rovesciare il governo. In risposta all’evento di Branson, il ministro dell’informazione venezuelano Jorge Rodriguez ha annunciato due “contro-concerti” per il prossimo weekend. Gli show si terranno sul lato venezuelano del Simón Bolívar International Bridge, che collega il paese con la Colombia. La lineup non è stata ancora annunciata.

In un video intitolato “Venezuela Needs Our Help”, la webstar venezuelano-americana Lele Pons ha chiesto ai fan di donare denaro per raccogliere $100 milioni in 60 giorni. Al momento, gli artisti confermati per il Live Aid sono 32. Tra questi Alejandro Sanz, Luis Fonzi e Alessoe Miguel Bosè.

 

Roberto Guidotti

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