PESCARA – Pulizia straordinaria a Colle Orlando e in altre zone della città, dove Attiva nella mattinata di ieri ha rimosso rifiuti di ogni genere in diverse discariche abusive segnalate dai cittadini e rinvenute nelle quotidiane azioni di monitoraggio della Spa che gestisce la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Sul posto il sindaco Marco Alessandrini con l’assessore all’Igiene Urbana e verde Pubblico Paola Marchegiani, il consigliere Fabrizio Perfetto, presidente della commissione consiliare Ambiente e l’amministratore unico di AttivaMassimo Papa.
“L’operazione più importante si è svolta a Colle Orlando dove è stata effettuata una pulizia straordinaria con uomini e mezzi per liberare il terreno oggetto degli abbandoni – così il sindaco Marco Alessandrinie l’assessore Paola Marchegiani– La gente ci ha buttato davvero di tutto, inquinando l’ambiente di cui ognuno di noi è tutore ed esponendosi a sanzioni che comportano multe ingenti e provvedimenti anche drastici. Colle Orlando è uno dei luoghi dove Attiva ha operato, l’azione odierna e quotidiana riguarda diversi punti critici nel territorio cittadino, dove vengono accumulati ingombranti e rifiuti indifferenziati di ogni tipo. Così in via Tavo, via Lago di Borgiano, anche via Colle Santo Spirito e altre zone decentrate, dove sono state trovate delle vere e proprie discariche abusive. A Colle Orlando abbiamo trovato dai mobili, alle porte agli elettrodomestici, persino reti per la pesca: materiali che possono essere smaltiti attraverso servizi gratuiti messi a disposizione da Attiva e senza andare a impattare il territorio, esponendo gli altri e anche se stessi a rischi di ogni genere. Al fine di creare dei deterrenti a tali tipi di condotta agiremo in sinergia con la Polizia Municipale e penseremo rimedi, come la recinzione dei siti che diventano vere discariche, al fine di rendere più difficile l’abbandono. Questi punti che saranno oggetto di una sorveglianza mirata a cercare gli autori di questi scempi che non sono più tollerabili in un ambiente che è unica speranza dell’uomo e che deturpano il decoro della nostra città”.
“Ogni giorno teniamo d’occhio vie come quelle periferiche definite critiche, perché ogni giorno e a qualsiasi ora incivili abbandonano ingombranti, rifiuti di ogni tipo – aggiunge l’amministratore unico di Attiva Massimo Papa – e noi ogni giorno e a ogni ora dobbiamo intervenire a raccoglierli e smaltirli, con tutto gli aggravi di costi per l’azienda e per il servizio che potrebbero essere evitati adottando una condotta diversa. Ci si disfa per strada di ingombranti e rifiuti indifferenziati di ogni tipo, oli di auto, laterizi e scarti di lavorazioni, in alcuni casi persino rischiando pesantissime sanzioni amministrative e penali per abbandono di rifiuti, specie se si tratta di rifiuti tossici o nocivi, che in alcuni casi prevedono anche l’arresto. Tutto questo malgrado il servizio di ritiro concordato che Attiva svolge: per disfarsi degli elettrodomestici, ad esempio, non serve gettarli nelle scarpate, perché vengono ritirati con la segnalazione di dove li conferiscono gli utenti e per noi i recuperi nelle discariche abusive sono anche pericolosi, oltre che onerosi per tutti. In alcuni punti agiamo con le fototrappole, per cogliere in flagrante gli abbandoni, altrove provvederemo con le recinzioni, questo per evitare che si scarichino grossi calibri, altrove provvederemo con le videocamere, perché questa pratica odiosa e irrispettosa non si ripeta più”.
“L’abbandono dei materiali ingombranti e dei rifiuti speciali è una delle forme di inquinamento più dannose per il nostro ecosistema – così il presidente della Commissione Ambiente Fabrizio Perfetto– Questi conferimenti selvaggi non sono più tollerabili, anche perché si ricorda che Attiva ha una ricicleria operativa in cui è possibile portare gli ingombranti ed è disponibile a ritiri concertati con gli utenti in qualunque parte della città, specie nel caso in cui ci sia la necessità di disfarsi di materiali difficili da trasportare. Inquinare l’ambiente non è sinonimo di furbizia, perché ci si espone a provvedimenti severi che potrebbero essere evitati e ci si macchia di reati contro un ambiente che ci appartiene e di cui dobbiamo essere i primi tutori”.
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