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Il film d’autore consigliato in TV: “NOAH” venerdì 19 aprile 2019

Il film d’autore consigliato in TV: “NOAH” venerdì 19 aprile 2019 alle 21:30 su TV 8

 

Noah è un film del 2014 scritto, diretto e prodotto da Darren Aronofsky, con protagonista Russell Crowe nei panni del patriarca biblico Noè.

Il film, ispirato alla storia dell’Arca di Noè narrata nell’Antico Testamento, presenta delle differenze rispetto al racconto biblico.

La storia narra la celebre impresa biblica compiuta dal patriarca Noè scritta nel libro della Genesi dell’Antico Testamento, che prevede la costruzione di un’imponente arca allo scopo di salvare il destino di tutti gli uomini giusti daldiluvio universale progettato da Dio.

Tanto tempo fa, in seguito alla nascita della Terra e di tutti gli esseri viventi, ilCreatore (così viene chiamato per l’intero film) dà vita ad Adamo ed Eva, una coppia di creature a sua immagine e somiglianza (gli uomini), e li fa vivere nell’Eden al suo fianco. Ma questi, irretiti dal serpente, dopo aver raccolto il frutto della tentazione, vengono sopraffatti dall’odio e vengono esiliati sulla Terra, dove poi avranno tre figli: Caino, Abele e Set. Accecato dall’odio, Caino arriva ad uccidere con una pietra suo fratello Abele, per poi fuggire lontano e trovare rifugio da una stirpe di angeli caduti, chiamati “Vigilanti”. Pian piano, i discendenti di Caino si espandono in tutta la Terra diffondendo odio e tristezza dappertutto. L’unica speranza è riposta nei pochi rimasti discendenti di Set.

In seguito alla successione di dieci stirpi, Noè assiste impotente all’assassinio di suo padre Lamech da parte del capostirpe degli attuali discendenti di Caino, Tubal-cain. Anni dopo, Noè diviene padre di tre figli, ovvero Sem, Came Jafet. Una notte, egli vede in sogno una misteriosa inondazione e la montagna dove vive suo nonno Matusalemme. Risvegliatosi, si rende conto che ciò era un messaggio divino, per cui decide di intraprendere un viaggio con i suoi familiari per dirigersi da Matusalemme e chiedergli risposte.

Durante il viaggio, trovano una bambina di nome Ila ferita gravemente al ventre. Naamah, la moglie di Noè, si offre di curarla e di prenderla con loro, ma subito dopo avverte suo marito che a causa della ferita ella non potrà mai avere figli. Si imbattono poi in un gruppo di Vigilanti, simili ad orrendi giganti di pietra, il cui capo, Samyaza, ordina di gettarli in una fossa e lasciarli morire; uno di loro però, il Guardiano Og, si offre inaspettatamente di accompagnarli a destinazione. Egli spiega che un tempo i Vigilanti erano angeli di pura luce che, guardando la stirpe di Adamo ed Eva nella miseria, contravvenendo all’ordine del Creatore, decisero di aiutarla, al prezzo del loro aspetto che il fango e la terra imprigionarono per sempre; grazie alle loro abilità gli uomini sopravvissero, ma col tempo le trasformarono in strumenti di violenza e resero schiavi i Vigilanti. Ci fu un uomo, però, che li salvò e quell’uomo era proprio Matusalemme, un membro della stirpe di Set.

Arrivati alla montagna, Noè porta Sem con sé sino alla grotta di Matusalemme, dove finalmente scopre la sua missione: costruire un’arca dove mettere in salvo una coppia per ogni specie di animale dal diluvio che il Creatore ha in progetto. A questo proposito Matusalemme dona al nipote qualcosa di inaspettato: un seme proveniente dall’Eden. Quella sera stessa Noè pianta il seme nella terra. Il giorno dopo, Noè e i suoi cari scoprono che Og sta per essere portato via da Samyaza e dai Vigilanti Magog e Rameel, colpevole di aver aiutato l’uomo e la sua famiglia, ma il Creatore, inondando d’acqua il seme e facendo crescere una gigantesca foresta, fa capire a Samyaza che la missione che Lui ha dato a Noè è molto importante. Inizia subito il suo progetto per una gigantesca arca, con Noè aiutato dalla sua famiglia e dai Vigilanti.

Passato qualche anno, la costruzione dell’arca sta volgendo quasi al termine. Nel frattempo, Sem si innamora di Ila, dalla quale è ricambiato, ma ella pensa che il suo amato debba meritare una donna fertile che possa donargli una famiglia. Cam invece, al contrario del fratello, non ha moglie né spasimante, ma brama di non essere più trattato come un bambino dal padre. Purtroppo, durante le ultimazioni dell’arca, vengono raggiunti da una tribù di discendenti di Caino, comandati da Tubal-cain, lo stesso uomo artefice dell’omicidio di Lamech. L’uomo avverte Noè che loro non intendono piegarsi ad un improbabile miracolo, in quanto ritenuti superiori a qualsiasi cosa, anche al Creatore stesso. Nonostante tutto, Tubal-cain avverte che se mai il diluvio dovesse avvenire, loro salirebbero sull’arca con lui. Noè comincia a rendersi conto di quanto anche loro siano simili agli uomini di Tubal-cain. Pensa infatti che nessun uomo può sfuggire all’odio e alla violenza di Caino, per cui decide che al termine della tempesta nessun altro uomo dopo di loro dovrà mai vivere sulla Terra, ritenendo sia ciò che lo stesso Creatore desidera.

Tuttavia, Cam vorrebbe avere sull’arca una donna anche per sé, proprio come Sem, e a causa di questo ha un brusco litigio col padre e si allontana. Naamah, convinta che la decisione di suo marito sia uno sbaglio, si reca da Matusalemme a chiedergli aiuto in quanto le piacerebbe che i loro figli vivessero felici con le proprie mogli e le proprie famiglie. Matusalemme si dirige quindi ai piedi della montagna in cerca di bacche, ma incontra Ila, la quale, accorsa alla ricerca di Cam, si fa dare la sua benedizione e diviene finalmente fertile, per poi spingersi ad un rapporto passionale con Sem. Cam, intanto, trova in una fossa di cadaveri uccisi da Tubal-cain una ragazza di nome Na’el con la quale instaura subito un legame. Il diluvio però ha inizio e Noè è costretto a far risalire i suoi figli sull’arca. Tubal-cain e i suoi soldati attaccano Noè, ma questi viene aiutato dai Vigilanti, i quali, per via del loro nobile gesto, vengono infine riaccolti in cielo.

Durante l’imbarco, Cam vorrebbe portare Na’el con sé, ma mentre i due fuggono verso l’arca, la ragazza cade in una tagliola da cui Cam non riesce a liberarla. Noè accorre in aiuto di suo figlio, che lo prega di salvare anche Na’el. Il patriarca invece la abbandona al suo destino e la ragazza muore investita dai soldati di Tubal-cain. Nel caos della battaglia, Noè perde di vista Cam, il quale è già salito sull’arca perché infuriato con il padre per il suo gesto senza pietà: il vigilante Samyaza lo fa passare mentre i giganti respingono e uccidono quanti più soldati possono; solo Tubal-cain riesce ad infiltrarsi nell’arca, ma rimane ugualmente ferito. Alla fine l’acqua prende il sopravvento sulla Terra e tutti gli altri uomini vengono sommersi. Anche Matusalemme trova la morte, accettandola serenamente. Sull’arca, intanto, Cam scopre che Tubal-cain è riuscito a salire a bordo ma decide di tenerlo nascosto al padre e di aiutarlo a riprendersi dalle ferite ricevute in battaglia.

I piani di Noè vanno come previsto, ma ad un tratto arriva una notizia a sconvolgere l’intera situazione: Ila è incinta e ciò crea dei disagi nell’animo di Noè in quanto la nascita di un altro bambino porterebbe a nuove stirpi della razza umana, cosa che, secondo Noè, rappresenterebbe una disobbedienza verso il Creatore. Il patriarca decide quindi che se mai dovesse nascere una femmina, egli sarebbe costretto ad ucciderla poiché in grado di procreare altri uomini. Naamah però lo avverte che se mai fosse capace di commettere un atto così atroce, morirà da solo e dimenticato da tutte le persone a lui più care.

Al termine della pioggia, Sem e Ila decidono di mettersi in salvo da Noè su una zattera, ma questi la incendia scatenando l’ira del figlio. Il parto di Ila è però imminente, infatti a causa di alcune contrazioni, la ragazza viene portata al sicuro da Naamah. Nel mentre Tubal-cain, ripresosi dalle ferite, decide di usare Cam come esca per uccidere finalmente Noè. I due ingaggiano quindi una feroce lotta, alla fine della quale però Cam prende le difese del padre e uccide Tubal-cain pugnalandolo con un coltello. Subito dopo la fine dello scontro, Cam rimprovera il padre di non aver mantenuto la promessa, ossia salvare sull’arca tutti gli innocenti, poiché egli non ha voluto salvare Na’el. Intanto Ila ha dato alla luce non una bensì due gemelle femmine. Noè è deciso ad eliminarle entrambe nonostante le suppliche della madre. Quando però è sul punto di compiere il folle gesto, viene assalito dai rimorsi e getta a terra il pugnale.

Finalmente le acque si prosciugano e la Terra ricomincia a germogliare. Noè si allontana però dai suoi familiari consapevole di essere andato contro il volere del Signore e inizia ad ubriacarsi: è Cam che lo trova per primo, nudo in mezzo alla spiaggia, e chiama Sem e Jafet che lo coprono con una coperta; ancora stordito, Noè chiede dove sia Cam per cercare di scusarsi con lui, ma il figlio gli butta addosso il sacchetto con dentro la pelle del serpente dell’Eden con cui il padre lo aveva benedetto. A quel punto Noè scoppia a piangere per aver perduto l’affetto del figlio e si pente. Parlando con Ila, Noè capisce che ciò che ha fatto era in realtà un gesto di amore e non di disobbedienza nei confronti del Creatore. Noè si riavvicina alla sua famiglia e benedice le due piccole nipoti. Tuttavia, Cam si allontana da loro, incapace di perdonare il padre per aver lasciato morire Na’el e desideroso di trovare finalmente un posto adatto a lui.

Cast

Regia di Darren Aronofsky

Con: Russell Crowe e Jennifer Connelly

Fonte: WIKIPEDIA