sabato, Aprile 20, 2024
Home > Arte, Cultura e Spettacoli > Il film consigliato stasera in TV: “LA PASSIONE DI CRISTO” sabato 20 aprile 2019

Il film consigliato stasera in TV: “LA PASSIONE DI CRISTO” sabato 20 aprile 2019

Il film consigliato stasera in TV: “LA PASSIONE DI CRISTO” sabato 20 aprile 2019 alle 21:25 su TV 8

 

La passione di Cristo (The Passion of the Christ) è un film del 2004 scritto e diretto da Mel Gibson.

Il film è stato interamente girato in Italia, tra Matera eCinecittà ed è uscito nelle sale cinematografiche degli USA il 25 febbraio 2004(Mercoledì delle Ceneri) con il divieto ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto, mentre in Italia è uscito nelle sale il 7 aprile 2004 (Mercoledì santo) senza alcun tipo di censura.

La vicenda si concentra sulle ultime ore di vita di Gesù Cristo, dall’arresto nell’Orto degli Ulivi, al processo sommario presso il Sinedrio e Ponzio Pilato, alla sua atroce flagellazione, fino alla morte in croce e alla risurrezione.

Produzione

La trama del film cerca di seguire il racconto dei vangeli creando una sinossi-armonizzazione di essi data la loro complementarità (vedi tavola sinottica in Passione di Gesù). Alcune delle scene sono tratte dai diari di Anna Katharina Emmerick, una mistica tedesca vissuta tra il 1774 ed il 1824 – in particolare dal suo libro La dolorosa Passione del Nostro Signore Gesù Cristo – e da Mistica Città di Dio di María di Ágreda.

Per ricreare maggior realismo, il film è stato interamente girato in latino, inebraico e in aramaico, le lingue del tempo, e sottotitolato nelle lingue moderne. La ricostruzione dei dialoghi in aramaico, lingua che nella versione parlata allora in Giudea (il cosiddetto “aramaico maccabaico”) ci è nota solo con una certa approssimazione, è stata affidata al gesuita statunitenseWilliam Fulco[2], mentre per il latino è stata scelta la pronuncia ecclesiastica in luogo della restituta, verosimilmente utilizzata dai Romani di quel periodo.

II film è stato interamente lavorato in Italia con un cast in prevalenza composto da attori italiani. Gli esterni del film sono stati girati in Basilicatanelle città di Matera[3] e Craco, paese fantasma della provincia materana.[4]Gli interni del film presso gli studi di Cinecittà a Roma.[4] Le riprese del film si sono svolte tra il 4 novembre 2002 ed il 13 gennaio 2003; il suo budget è stato di 30.000.000 $.

Sono molti gli aneddoti che girano attorno alla lavorazione del film, avvenuta su un set blindato, nel freddo inverno lucano. Il coinvolgimento emotivo e spirituale è stato forte anche da parte di chi non si potesse dire credente: un esempio fu la conversione dell’attore Pietro Sarubbi (Barabba), che ha dichiarato di aver abbracciato il cristianesimo proprio sul set della pellicola[5].

L’interprete del Cristo, l’attore cattolico statunitense James Caviezel, è stato assistito per tutte le riprese da un sacerdote; nelle pause di lavorazione recitava il rosario, per trarre ispirazione. Nella maggior parte delle scene nel film dove vi è Gesù morente sulla croce, l’attore Jim Caviezel è stato sostituito con una fedele ricostruzione robotica del valore di circa 350.000 $. Un eccellente “lavoro in ecopelle” in modalità “animatronic” (animazione elettronica) per muovere la testa e gli arti, ansimare e far uscire fiotti di sangue.

Un vero gioiello tecnologico, creato dal maestro degli effetti speciali Keith Vanderlaan, il quale aveva già esibito le sue truculente qualità in altri film come Dracula e Hannibal[6]. Caviezel ha comunque girato le scene sulla croce, ma solo quelle dove recitava. Tra l’altro girò quelle scene in pieno inverno, quando la temperatura raggiungeva a malapena i 5 gradi a Matera; questo e la presenza di un forte vento gli costarono ipotermia epolmonite. La ricostruzione robotica è stata usata per il momento dell’inchiodamento alla croce e per le riprese in cui Cristo non dialoga, per le scene d’effetto.

Nella scena in cui il primo chiodo viene puntato nel palmo della mano di Cristo e poi affondato nella croce, la mano dell’inchiodatore è quella di Mel Gibson. È sempre la mano di Mel Gibson che aiuta ad alzarsi Monica Bellucci (Maria Maddalena) nella scena in flashback della lapidazione. Per la flagellazione invece è stato applicato un accurato make-up sul dorso e torace dell’attore, in modo da avere l’effetto più realistico possibile della carne lacerata dalle fruste dei soldati munite di uncini (flagelli), anche se durante l’esecuzione del flagrum gli interpreti dei soldati romani simulavano con le fruste (prive di uncinetti sulle corde) di colpire il dorso di Caviezel e solo successivamente durante la post produzione tramite la CGI sono stati applicati sia gli uncinetti alle corde delle fruste nel momento del colpo che l’effetto dei tagli sulla pelle dell’attore.

Jim Caviezel in un’intervista rilasciata a Newsweek magazine ha ammesso di aver sofferto fisicamente durante le riprese; ha subìto perfino un intervento chirurgico al cuore. Mel Gibson pare abbia pagato di tasca sua tutte le cure, in segno di gratitudine per aver sottoposto l’attore ad un forte stress psicofisico.

 

Regia di Mel Gibson

Con: Jim Caviezel

Fonte: WIKIPEDIA