Ad Ascoli Piceno una bambina era stata sottratta ai genitori appena nata in quanto la madre soffrirebbe di una sorta di disabilità psichica (non si tratta di sindrome violenta ma di quoziente intellettivo inferiore alla norma). Appena dopo il parto alla donna non era stato neanche consentito di allattare la piccola. La bimba era poi stata affidata ad una struttura. Finalmente, dopo piu’ di due anni, la vicenda si sta avviando verso una conclusione positiva. La Corte di Appello di Ancona, infatti, proprio negli ultimi giorni, si e’ pronunciata in favore dei genitori ed entro breve dovrebbe essere avviato il percorso che portera’ la famiglia ad essere di nuovo unita. La piccola verra’ in una fase iniziale affidata al nonno paterno in qualita’ di vicario dei genitori, per poi tornare da mamma e papa’. L’avvocato Felice Franchi, legale della famiglia, si e’ speso per ben due anni per fare in modo che la vicenda avesse una soluzione.
Ascoli Piceno, torna a casa la bimba sottratta ai genitori appena nata

La dottoressa dell’ASUR incaricata dal Tribunale aveva tra l’altro dichiarato che sarebbe stato auspicabile l’inserimento della diade in una comunità madre-figlia nel solo interesse della minore di esercitare il diritto alla propria famiglia e di essere accudita, con il sostegno specialistico, dalla propria madre, evitando così di diventare un orfano sociale.
Una lunga battaglia legale, accompagnata da un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, vede ora questa famiglia vedere realizzato il proprio desiderio, del tutto normale: quello di poter crescere la propria bambina.
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