Ricorre il 22 maggio la Giornata Mondiale della Biodiversità, che ha l’obiettivo di tutelare la diversità biologica del pianeta. La ricorrenza è stata proclamata nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per celebrare l’adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Nairobi, in Kenya, nel 1992: questo documento, ratificato da 196 nazioni, rappresenta lo strumento legale internazionale per “la conservazione della diversità biologica, l’uso sostenibile delle sue componenti e la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche”. Il tema portante di quest’anno riguarda la biodiversità correlata al cibo e alla salute: si vuole infatti diffondere la consapevolezza di quanto la nutrizione e la salute dell’uomo e della Terra siano strettamente legate alla conservazione della diversità biologica.
L’Associazione ForumAmbientalista sostiene la Giornata organizzando un evento per sabato 25 maggio a Roma, dal titolo “Roma multifunzionale: la mappa delle aziende agricole dell’Agro Romano”, in cui verrà presentato anche il progetto “Il futuro dei frutti antichi”. ForumAmbientalista condivide inoltre i timori delle Nazioni Unite circa la costante perdita di agro-biodiversità: negli ultimi 100 anni infatti oltre il 90 per cento delle varietà coltivate è scomparso dai campi degli agricoltori, la metà delle razze di molti animali domestici sono andate perse e tutte le 17 principali zone di pesca del mondo vengono ora sfruttate a livelli pari o superiori ai loro limiti sostenibili.
ForumAmbientalista pertanto conviene sul fatto che, come affermano le Nazioni Unite, la perdita di biodiversità minacci le nostre scorte di cibo e di energia e interferisca anche con le funzioni ecologiche essenziali. Sono quindi auspicabili interventi urgenti per proteggere la maggior parte degli ecosistemi terrestri e marini, che sono quelli maggiormente depredati e cambiamenti radicali nel modo in cui si produce e si consuma il cibo. Ciò alla luce del nuovo allarme lanciato diversi giorni fa dalle Nazioni Unite attraverso uno studio dell’Ipbes, il gruppo intergovernativo per la Biodiversità e i Servizi Ecosistemici, che fotografa lo stato attuale della biodiversità mondiale e denuncia non solo il rischio di estinzione per un milione di specie animali e vegetali e lo sfruttamento di terre e mari, ma anche l’interconnessione tra cambiamento climatico e perdita di natura. A questo proposito ForumAmbientalista condivide le preoccupazioni di Greenpeace e WWF che considerano devastanti i dati emersi dal rapporto dell’Ipbes e che tali risultati siano l’ennesimo campanello d’allarme per il mondo politico, economico e per le imprese, poiché, come asserisce il direttore scientifico del WWF Gianfranco Bologna, “con l’erosione della biodiversità e dei servizi eco-sistemici che la stessa vita sulla Terra ci garantisce stiamo mettendo a rischio il nostro stesso futuro”.
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