Sin da quando ha mosso i suoi primi passi da allenatore nel calcio professionistico, Maurizio Sarri ha lasciato intendere di essere un tecnico “diverso” da tutti gli altri, sia dal punto di vista mediatico che dal punto di vista meramente tecnico. L’allenatore toscano ha ben presto attirato su di sè l’attenzione di tutti i grandi club d’Europa, incuriositi dalla sue idee di calcio innovative e rivoluzionarie. Alla guida dell’Empoli, Maurizio aveva letteralmente sconvolto il campionato di Serie A, da sempre abituato a vedere le squadre in lotta per la salvezza più attente a non prenderle piuttosto che a creare gioco. Sarri, invece, ha dimostrato che è possibile e che, anzi, è doveroso cercare di fare bel calcio a prescindere dalle qualità dei singoli giocatori e che, in fine dei conti, ciò che conta realmente nel calcio è che il pubblico si diverta.
L’esperienza in Inghilterra
Dopo aver lasciato Napoli per accasarsi a Londra sponda Blues, c’era grande curiosità per scoprire come Sarri se la sarebbe cavata in un contesto a lui sconosciuto. Se è vero che il Napoli rappresenta da anni una delle più belle realtà del calcio europeo, è altrettanto vero che difficilmente il passaggio al Chelsea non avrebbe potuto essere considerato come un salto di qualità. Come raccontato da Sky Sport, questa responsabilità, probabilmente, ha condizionato il tecnico toscano nella prima fase di stagione in cui il Chelsea ha reso al di sotto delle aspettative. Nel corso delle settimane, tuttavia, Sarri è riuscito a convincere tutti i calciatori in rosa della bontà delle sue idee ed i Blues, da quel momento in poi, sono riusciti a compiere il definitivo salto di qualità che ha permesso loro di chiudere la Premier al terzo posto e di conquistare la finale di Europa League che dovranno giocare contro i cugini dell’Arsenal. In una partita che promette spettacolo, secondo le quote Chelsea Arsenal, i ragazzi di Sarri sono leggermente favoriti per la vittoria della competizione anche se c’è la forte sensazione che i Gunners daranno battaglia fino alla fine.
Il sarrismo e la ricerca della bellezza
A Sarri va riconosciuto l’indubbio merito di essere riuscito ad entrare nel cuore di tutti gli amanti del calcio i quali, oltre ad amare il bel gioco delle squadre da lui allenate, apprezzano la sincerità e l’umanità del tecnico toscano. Il sarrismo, oltre ad essere diventato un termine di uso comune, rappresenta ormai uno stile di vita per tanti appassionati che si approcciano al gioco con la convinzione che questo sport debba essere, in primis, espressione di bellezza. La bellezza per Sarri rappresenta una vera e propria ossessione, un ideale da seguire e da raggiungere ad ogni costo. Se, da un lato, ciò ha comportato che la carriera di Maurizio sino ad oggi sia stata meno vincente di quanto probabilmente avrebbe meritato, dall’altro lato ha permesso a Sarri di essere riconosciuto come uno dei migliori allenatori in circolazione, nonché come modello da seguire per intere generazioni di giovani allenatori.
Dopo essersi reso protagonista di una annata decisamente positiva, Sarri sarà chiamato a giocarsi una buona fetta di stagione nella sfida che vedrà contrapposto il suo Chelsea all’Arsenal di Unai Emery. Il tecnico toscano spera con tutto sé stesso di riuscire a portarsi a casa la prima coppa europea della sua carriera e la sensazione è che, questa volta, ci siano davvero tutti i presupposti perché il suo sogno si realizzi.
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