Pubblichiamo di seguito una delle liriche che il poeta e compositore marchigiano Fabio Strinati (in foto a sx) ha inteso dedicare al pittore ed incisore Carlo Iacomucci per i suoi 70 anni.
Gesto, questo, attraverso il quale ha voluto omaggiarlo. La redazione ringrazia per averci reso partecipi non solo di un bel rapporto di amicizia, ma anche dell’amore che l’arte in certi casi riesce ad infondere nelle e tra le persone.
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IL GENIO
A Carlo Iacomucci
L’estro penetra scava la sua linea,
scruta esile mistero, s’assottiglia
sfrenato guizzo d’uno studio
raro agli occhi della vita
quando si nutre di fertile magia.
Lo sguardo acceso, le tante storie
narrate in un tragitto avvolto
nel genio e nella classe;
tutto è custodito sotto cupole
di stelle, l’inventiva del Maestro!
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Scava nel cielo nuvola leggiadra,
“acquaforte” odor di temporale
a Portobello Road. Paesaggio
mistico d’un’anima immersa
nelle torri, nei luoghi
dove crescono fertili i semi
della germinazione; negli spazi siderali
inciso è il tuo nome al tetragono,
nell’ampia cupola così nel firmamento.
Carlo Iacomucci nasce a Urbino (PU) nel 1949, vive e opera a Macerata – Italia. Con serietà e costanza ha potuto per gradi e per avvio naturale avvicinarsi alla grande tradizione della scuola urbinate che porta avanti da circa 40 anni. Nella sua città natale riceve la prima formazione artistica e culturale presso l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Tra il 1969 e il 1970 vive a Roma dove frequenta stamperie d’arte, studi e ambienti artistici, maturando la passione per l’incisione e, in modo particolare, per l’acquaforte. Si iscrive quindi al Corso Internazionale della Tecnica dell’Incisione Calcografica che si tiene a Urbino.
La necessità di approfondire lo stimola poi a frequentare per soli due anni la sezione di pittura dell’Accademia di Belle Arti ad Urbino. Nel 1973 inizia la sua esperienza didattica che prosegue fino al 2008: insegna Discipline pittoriche ed Educazione Visiva all’Accademia di Belle Arte di Lecce, poi al Liceo Artistico Statale di Varese ed infine all’Istituto Statale d’Arte di Macerata.
– Tra gli anni ottanta ed i primi del duemila, per brevi periodi, si sposta all’estero; realizza disegni a china e acquerelli a Parigi, Praga e, in particolar modo, a Londra, dove rimane affascinato dal quartiere “Portobello Road-Notting Hill”.