venerdì, Aprile 19, 2024
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Sussurri & Grida, di Maurizio Verdenelli – Recanati val bene uno sgarbo

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Sussurri & Grida – Recanati val bene uno sgarbo

di Maurizio Verdenelli

Non c’e’ due senza tre. O meglio: dica trentatre’, meglio ancora trentanove. Sono tutti i numeri della cabala vincente di Francesco Fiordomo, renziano, ma esule dal Pd (“Siamo amici da quando siamo stati eletti contemporaneamente, lui a Firenze,  io a Recanati…”) che dopo due mandati da sindaco, mettendoci faccia e firma, ha sostenuto vittoriosamente il suo vice Antonio Bravi. Che appunto per 39 voti ha battuto al ballottaggio il giovane ‘carneade’ eppure valoroso Simone Simonacci.
E Fiordomo non ha resistito al momento della sofferta proclamazione dopo una laboriosa conta al seggio 17 (e dai con i numeri!) al classico gesto dell’ombrello che avrebbe fatto certo arrossire monsignor Della Casa, autore del celeberrimo Galateo, laica bibbia del moderno bon ton. Ma tant’e! La citta’ di Leopardi val bene un gesto cosi, nella sintesi di un attimo che racconta bene una corsa piu’ spasmodica del previsto. Personalmente domenica sera prima dello spoglio, avendo incrociato casualmente al ristorante il mio ex collaboratore al Messaggero (appunto Fiordomo) gli avevo rivolto il fatidico ‘in bocca al lupo’. E Francesco: ‘in bocca ai lupi..lupi traditori’. Insomma il timore di diserzioni nelle sue fila era gia’ presente nel sindaco uscente, ed ecco spiegato il gesto liberatorio dell’ombrello seppure in clima …tropicale. Ed infine ancora un numero: 121. Lo stesso delle schede dichiarate nulle. Su quelle si basera’ ora l’annunciato ricorso di Simonacci. Staremo a vedere come finira’ il thriller in salsa leopardiana.
A pochi passi dal ‘natio borgo selvaggio’, ad Osimo, Simone Pugnaloni, anch’egli come Fiordomo renziano ma tuttora di stretta osservanza piddina, e’ stato autore di una seconda clamorosa remuntada contro Dino Latini, che ieri sera ha annunciato il ritiro dalla vita politica. Ma se 5 anni fa, come mimo’ con le mani simpaticamente allo stesso Pugnaloni lo stesso papa Francesco, il vantaggio fu minimo (7 voti) stavolta e’ stato piu rassicurante: 152 voti. E pensare che Latini partiva da un vantaggio di 1.250 voti. Niente , occorre dire, rispetto ai 4.000 del 2014! Re delle rimonte come il pistard Gaiardoni al Vigorelli, il sindaco riconfermato ha dichiarato  alla maniera del primo Carlo Verdone: Il bene vince sul male. Ohibo’, cosa era successo. Lo ha spiegato lo stesso Simone in riferimento all’uccellaggione di cui era stato vittima in campagna elettorale per una gaffe in cui concludeva il proprio appello video cosi: Dalle parole passiamo alle chiacchiere! Roba da Striscia o Blob. Ma puo’ succedere. E in ogni caso, anche qui, all’ombra una ‘scivolata’ (linguistica) val bene Osimo, l’antica Auximum, la nobile citta’ dei ‘Senzatesta’.
A Treia, meno di 15.000 abitanti, oatrua del leader della Lega maceratese (on. Patassini), invece niente ballottaggio. Ha vinto due aettimane fa, per 169 voti Franco Capponi che sub judice ancora non puo’ insediarsi ed e’ pure incombente un ricorso dell’opposizione al prefetto. Ma la lista vittoriosa non pare prendersela piu’ di tanto. Nella contrada natia di Capponi, a S.Maria in Piana, intanto celebrano in questo week end la Sagra del Bollito. Non si tratta della famosa carne allesso, vietati rigorosamente fraintendimenti politici!
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