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Città green delle Marche: piste ciclabili, vince Pesaro. Isole pedonali, Ascoli

Ascoli Piceno – Un modo per valutare quanto siano “green” le nostre città è definito anche da quante aree pedonali sono presenti o più specificamente, quanti ettari sono destinati a questo uso nel tessuto urbano. Un altro aspetto da prendere in considerazione è quanti km di piste ciclabili si snodino all’interno della città stessa. L’Istat ha reso noto i dati sulla mobilità urbana e sull’eco management dei capoluoghi italiani aggiornati al 2017.

Partiamo dalle aere pedonali. Da questa angolazione è Ascoli Piceno a fornire più spazi liberi dalle auto e fruibili per chi passeggia. Si calcola che ci sono 55,8 metri quadri per 100 abitanti. Simile la disponibilità a Pesaro con 55,6 metri quadri sempre ogni 100 abitanti. A Pesaro sono disponibili 5,8 ettari, mentre in Ascoli sono 2,7. Veniamo ad Ancona dove i metri disponibili per 100 abitanti sono solo 10,3. Nel capoluogo dorico c’è un solo ettaro (ha) a disposizioni per muoversi senza macchina. A Macerata 22,3 metri e a Fermo 13,4. Sono pochi comunque gli ettari (10.000 metri quadri) visto che sono rispettivamente 0,9 e 0,5.

Ma veniamo ora alle piste ciclabili. Ci sono due modi per valutare la loro consistenza in una città. Il primo, il valore assoluto in chilometri. Il secondo, la proporzione tra i km di piste e la superficie di una città. Quest’ultimo indicatore è più significativo e realistico. A Pesaro le piste per andare in bici si estendono per 38,7 km per 100 km quadri. Molto staccati gli altri capoluoghi. Macerata 5,7 km, Fermo 5,6 km, Ascoli 4,4 km, e Ancona 3,6 km. In valori assoluti i km sono 49 a Pesaro e solo 7 ad Ascoli e Fermo, 5,3 a Macerata e 4,5 ad Ancona. Chiaramente nei numeri, va eventualmente considerata la conformazione geologica del terreno fatta in alcuni casi di natura collinare e poco pianeggiante o l’estensione litoranea maggiore di alcune località rispetto ad altre.

Come dicevamo i dati di questa specifica ricerca Istat riguardano solo i capoluoghi di provincia, per cui trascurano città importanti come San Benedetto del Tronto, Senigallia e Fano che potrebbero dire la loro in quanto a piste ciclopedonali.

 

 

Roberto Guidotti

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