“Questi sono i leader sovranisti di Italia e Austria. I loro collaboratori sono stati registrati mentre chiedono soldi russi: sovranisti coi rubli. Uno dei due si è dimesso. L’altro è Matteo Salvini. Se i leghisti che erano al tavolo hanno preso soldi per la campagna elettorale è corruzione e finanziamento illecito.
Ma se li hanno anche solo semplicemente chiesti è #AltoTradimento. Prima gli italiani coi soldi dei russi?”
Così “l’altro Matteo”, ovvero l’ex premier Renzi, sul proprio profilo Facebook. Riguardo a questa vicenda, è tra l’altro recentemente emerso che l’invito del sig.Savoini al Forum” Italia-Russia, “è stato sollecitato dal sig.Claudio D’Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepresidente Salvini, il quale, tramite l’ufficio di vicepresidenza, ha giustificato l’invito in virtù del ruolo dell’invitato di presidente dell’Associazione Lombardia-Russia e ha chiesto ai funzionari del premier di inoltrarla agli organizzatori del Forum”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Nel frattempo Zingaretti apre quella che si ama definire “la seconda fase” del PD, senza mai citare Matteo Renzi, ovvero quella che il segretario di partito chiama “l’unica alternativa credibile alla deriva italiana” sotto il governo della destra gialloverde. Ma le contrapposizioni interne sembrerebbero essere ancora molto forti.
“Parte – scrive Zingaretti sui social – la Costituente delle Idee. Valori, proposte, domande per riaccendere il Paese. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti! Chiamiamo le persone a discutere e costruire il futuro”.
E ancora: “Il nostro Piano per l’Italia parte da qui. Dalla dichiarazione del traguardo che vogliamo tagliare, perché non bastano gli slogan, a quelli pensa il governo in carica. La politica deve costruire la strada e allora contano metodo e contenuti. Noi offriamo questo testo come base per un confronto larghissimo che ci impegnerà nei prossimi mesi davanti alle fabbriche e ai luoghi di lavoro, nelle piazze e nelle università, nelle scuole e lungo la stagione delle nostre feste.
Per noi cambiare significa chiamare per nome le riforme più urgenti, quelle che migliorano la vita delle persone. La condizione per farlo è che nascano da un confronto largo e da una condivisione profonda con la società, nel segno di tre principi di fondo: dignità, uguaglianza, legalità”.
“Così – conclude Zingaretti – pensiamo all’Alternativa per l’Italia: lo sbocco di un dibattito pubblico fondato sull’ascolto e sulla ricerca di soluzioni coraggiose, ambiziose, giuste.
Quello che avete tra le mani o che scorrete sullo schermo del computer o dello smartphone non è un altro programma di governo. È invece una bussola della rotta che pensiamo debba segnare il destino dell’Italia dopo la crisi peggiore”.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright La-Notizia.net