mercoledì, Maggio 31, 2023
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Roma, piazza San Giovanni: Giorgia Meloni bacchetta tutti e vince

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ROMA – Il balletto dei numeri oscilla dalle 50mila alle 240mila presenze, ma è verosimile che ci si possa attestare sulle 200mila persone arrivate a Roma per presenziare in Piazza San Giovanni in occasione della manifestazione voluta dal centrodestra per chiedere il legittimo voto che questo governo ha espropriato a gli italiani.

Una piazza gremita in ogni dove, che non riusciva quasi a contenere i civili e ordinati manifestanti che hanno accolto la richiesta delle forze della coalizione di centrodestra, capitanate dalla Lega ma al fianco di Fratelli d’Italia e di Forza Italia che, solo all’ultimo, ha aderito per volere del suo
Presidente Silvio Berlusconi.

Una coalizione che si ricompatta quindi e che ha avuto modo di dimostrare, nella giornata di ieri, per la seconda volta, come gli italiani siano irritati e distanti dall’attuale politica e come non accettino il governo di palazzo che ha disatteso il loro volere di andare al voto.

Il giorno della fiducia al Parlamento, in pochissimo tempo si erano già infatti riversati in piazza gli oltre 30mila Italiani chiamati a raccolta da Fratelli d’Italia, manifestazione a cui aderì la Lega.
Questo è chiaramente un governo che nessuno vuole, se non da coloro che lo hanno forzatamente costituito, sfruttando discutibili interpretazioni costituzionali.

Alla manifestazione che ha avuto luogo ieri, voluta dalla Lega, alla quale in un primo momento si sarebbe dovuto aderire senza vessilli di
partito, e che li ha visti invece comparire all’ultimo momento, non ha in ogni caso viste divise le anime del centrodestra, dimostrando invece, al contrario, una grande compattezza.

Ci si chiede se possano essere considerate cariche di odio le parole del segretario del PD che ha definito la piazza di questa ordinata manifestazione come quella dell’odio e della rabbia, offendendo
tutti gli Italiani che lo hanno bocciato in quasi tutte le elezioni e che si sono visti togliere la legittimità del voto proprio da lui e dal neo fondatore del partito chi gli sta sottraendo potere.

Inutile anche il paventato allarmismo tipico della sinistra, ma anche di quella parte di Forza Italia che in maniera strumentale ha deciso di non prendere parte alla manifestazione per non essere accomunata agli ex CasaPound che con dignità, ordine e serietà, hanno partecipato sventolando come tutti gli altri il tricolore, senza alcuna bandiera identificativa.
Gli si vuol forse proibire la partecipazione a tali manifestazioni, rispettando le regole?
Chi non rispetta le regole non sembra in effetti far parte del raggruppamento di cittadini che hanno fatto sentire la propria presenza in piazza e che hanno sopportato educatamente la presenza di qualche giornalista noto, inviato dalla propria testata con il fine di provocare, come già accaduto in altra occasione a Pontida.

Il popolo ha chiesto in ogni modo di poter andare al voto e di poter scegliere i propri rappresentanti, specialmente in questo momento difficile e di forte crisi.

I cittadini italiani hanno bocciato in ogni modo i governi frutto di accordi di palazzo che hanno guidato l’Italia e che l’hanno ridotta a vera e propria colonia. Questo è il motivo che ha unito in questa manifestazione persone di ogni ceto, di ogni età, di ogni estrazione sociale: imprenditori e commercianti, dipendenti e lavoratori, studenti e disoccupati, giovani ed
anziani.

Altro che togliere il voto ai 65enni come proposto da qualcuno. In tanti si sono avvicendati sul palco ottenendo una vera e propria ovazione dalla folla, dopo aver osservato un minuto di raccoglimento per i due poliziotti di Trieste. L’intervento del sindacato di polizia penitenziaria è stato il primo, in ricordo delle numerose vittime tra i loro uomini e donne, fenomeno che vede coinvolte tutte le forze dell’Ordine. Tanti i problemi che i governatori delle regioni di centrodestra hanno illustrato concretamente e che necessitano di una urgente risoluzione.

Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, con il suo discorso si è rivolto a chi, come lui, vuole una Sicilia fatta di lavoratori onesti e produttivi, illustrandone le capacità partendo senza tema da Lampedusa, riscuotendo un fortissimo applauso.

Tra i tre protagonisti, Berlusconi, Meloni e Salvini, il discorso della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha avuto quella determinazione e serietà oltre che chiarezza espositiva, che pone lei, come donna, tra coloro i quali potrebbero aspirare al premierato dell’Italia concorrendo, a pieni titoli, senza la faziosità lobbistica dell’essere donna.
L’aver puntualmente e pubblicamente bacchettato sia Berlusconi, per il suo patto del Nazzareno, sia Salvini, per il governo a 5 Stelle, ha confermato pienamente la propria coerenza e non falsa riverenza.

E non la manda a dire davvero a nessuno: “Alla Leopolda – scrive su Facebook – Renzi getta finalmente la maschera e rivela ciò che denunciavo da tempo: uno degli obiettivi dell’inciucio Pd-M5S è l’elezione dell’ennesimo Presidente della Repubblica di sinistra. Per questo Fratelli d’Italia ha già depositato la proposta di legge di iniziativa popolare per l’elezione diretta del Capo dello Stato e sta raccogliendo le firme in tutta Italia.
Il prossimo Presidente della Repubblica lo scelgano gli italiani!”

Il popolo vuole andare a votare, e civilmente lo sta dicendo e manifestando in ogni modo. L’augurio è quello che il governo recepisca questa indicazione, oramai da troppo tempo disattesa e che la smetta di “accampare” scuse.


Ettore Lembo

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