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OVIDIO, L’ARTE DI AMARE – CONTINUA LIBRO I

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OVIDIO – L’ARTE DI AMARE. L’opera si divide in tre libri, i primi due dedicati agli uomini con la conquista della donna (la preda) e la tecnica da impiegare, mentre il terzo alle donne per come proporsi e come comportarsi. Il poema, scritto nel periodo in cui Augusto cercava di mettere un freno ai liberi costumi dei suoi cittadini con le leggi matrimoniali, costò ad Ovidio l’esilio a Tomis sul mar Nero (oggi Costanza). Traduzione e introduzione di Ortensio Celeste RL S.P.A. editore 2017 – Un libro da leggere.

CONTINUA LIBRO I

67- 88 Le principali zone di caccia

Và a fare delle tranquille passeggiate all’ombra del Portico di Pompeo nella stagione torrida in cui il sole raggiunge alle spalle il segno del Leone (quello della fatica di Ercole), oppure dove, vicino all’edificio pubblico titolato al figlio, si trova quello, ricco di marmi non locali, titolato alla madre. E non evitare quel portico, pieno di quadri antichi, detto di Livia dal nome di chi ne ha voluto la costruzione, e quello in cui si trova un’opera d’arte che raffigura le Danaidi intente a preparare la morte ai poveri cugini e il loro padre, immobile e feroce, con la spada in pugno.

Non ti dimenticare di frequentare la festa di Adone, in cui costui viene pianto in onore di Venere, e i riti sacri che i Giudei di Siria celebrano ogni sette giorni; non evitare poi i templi egizi della giovenca vestita di lino: questa rende molte donne simili a ciò che fu lei per Giove.

Anche i Fori ( e chi ci potrebbe credere) vanno d’accordo con l’amore e spesso se ne trova la fiamma nel rumore del foro.

Nella zona situata ai piedi del tempio marmoreo di Venere, in cui il gruppo delle Appiadi colpisce ripetutamente l’aria  con le acque che da esso zampillano, capita spesso che l’esperto di diritto cada nelle mani di Amore: e così chi ha assistito legalmente gli altri non è di aiuto a se stesso. Proprio in quel luogo, a chi sa ben parlare, spesso mancano le parole: e questo perché la situazione in cui si è venuto a trovare gli è sconosciuta, la causa che ha in corso riguarda la sua persona. E intanto Venere, dal tempio vicino, ride di lui: da patrono che era smania di diventare cliente.

89 -100 Un luogo di caccia particolare: il teatro

Ma soprattutto va’ a caccia nei semicerchi dei teatri, perché sono questi i luoghi capaci di produrre più di quanto desideri.

E’ li che potrai trovare qualcuno da amare o con cui poterti divertire, qualcuno da palpare una volta sola o che vuoi tenere con te.

Come la formica va più volte avanti e indietro in lunga fila, quando con il grano in bocca trasporta così il suo solito cibo, o come le api quando hanno trovato alture boscose che fanno per loro e pascoli profumati, volano passando di fiore in fiore e sopra il timo, così la donna si precipita tutta elegante agli spettacoli affollati, e talmente in massa che più di una volta ho esitato prima di sceglierne una.

Ci vanno per guardare ma anche per farsi guardare: è proprio un luogo pieno di pericoli per la castità e il pudore.

Continua: Un modello di uomo cacciatore: Romolo e il ratto delle Sabine

NOTA. 1- I Fori, ai piedi del tempio di Venere, erano frequentati da prostitute, e gli avvocati ne erano attirati, divenendo clienti delle loro clienti; 2- Ovidio individua il teatro come uno dei più importanti luoghi di caccia d’amore, in coerenza con chi ritiene che i grandi pellegrinaggi medioevali, occasione di affollamento, fossero anche molto partecipati per la possibilità di intrecciare occasionali rapporti amorosi da parte di persone che tutto l’anno vivevano nella solitudine dei campi o in povertà nei borghi. 3- Ovidio ci conferma l’arte di  farsi ammirare e di attirare il maschio  della femmina, dotata di questo istinto ad evitare l’estinzione dell’umana progenie. 

Luciano Magnalbò

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