sabato, Aprile 20, 2024
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Daphne Caruana Galizia, arrestato il presunto mandante dell’omicidio

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Arrestato il presunto mandante dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia, la reporter maltese assassinata nel 2017. Stava tentando la fuga dopo aver avuto la certezza che l’uomo arrestato il giovedì della scorsa settimana, Melvin Theuma, colui che aveva fatto da intermediario con i killer di Daphne (Vincent Muscat e i fratelli George e Alfred De Giorgio) aveva fatto il suo nome come quello del mandante.

Martedì il primo ministro maltese Joseph Muscat aveva dichiarato di aver promesso il perdono al presunto intermediario nell’uccisione della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia se avesse identificato la mente dell’assassinio.

Daphne Caruana Galizia era stata descritta come una “donna sola” per la sua ostinata dedizione alla rivelazione della corruzione nella politica e negli affari dell’UE e maltesi. Alcuni dei suoi servizi avevano preso di mira Muscat, i suoi collaboratori e parenti.

A conferma del coinvolgimento di Yorgen Fenech nell’omicidio di Daphne Caruana Galizia, c’è un atto depositato presso la Camera di Commercio maltese che documenta le dimissioni dell’uomo d’affari dalla guida delle cinque società della holding Tumas datato 12 novembre, esattamente un giorno prima dell’arresto e della confessione di Melvin Theuma, l’intermediario dell’omicidio. Nel documento, Yorgen Fenech affida con “effetto immediato il suo ruolo di direttore e legale rappresentante della società” al fratello Franco.

Le autorità di Malta avevano identificato lo scorso anno diverse persone che si riteneva fossero dietro l’omicidio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia.

La donna è stata uccisa all’età di 53 anni nell’ottobre 2017, quando una potente bomba esplose nella sua auto mentre stava per allontanarsi dalla sua abitazione a Mosta, una piccola città fuori dalla capitale, La Valletta. L’omicidio causò un forte choc in tutto il mondo.

La donna fu trovata dal figlio Matthew, che aveva avvertito l’esplosione. Daphne Caruana Galizia aveva  presentato una denuncia alla polizia per minacce circa due settimane prima della sua morte.

Il Times di Malta aveva affermato che le autorità avevano identificato “un gruppo di più di due cittadini maltesi” che presumibilmente avevano ideato l’omicidio.

Si ritiene che la morte di Caruana Galizia sia conseguenza dell’attività del suo famoso blog, il Running Commentary, attraverso il quale la giornalista evidenziò la presunta corruzione ad alto livello da parte dei politici attraverso le linee del partito.

Tre persone furono arrestate per aver compiuto l’attentato poco dopo l’omicidio, ma in molti affermarono che le indagini non si erano concentrate abbastanza su chi aveva commissionato il delitto.

Dopo l’omicidio, il primo ministro maltese Joseph Muscat aveva condannato l’assassinio, definendolo un “attacco barbaro alla libertà di stampa”.

Sarebbe quindi Yorgen Fenech, proprietario del più grande casinò di Malta,  l’uomo sospettato d’essere fra i mandanti dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia, la scomoda giornalista investigativa fatta saltare poco più di due anni fa con un’autobomba.

“Questo è il modo – scrive il figlio Mattew su Facebook – in cui lavoro: mia madre è ancora qui a condividere una scrivania con me e stiamo ancora lavorando all’indagine iniziata anni fa. Il suo omicidio è stato uno dei tanti tentativi di fermarci… ma indovinate un pò, non ci sianmo fermati. La corruzione ha portato all’omicidio. La giustizia per questa corruzione ci porterà alla giustizia per l’omicidio”.

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