Ci risiamo. Quella che ci troviamo di fronte è per l’ennesima volta un’Italia in perenne emergenza. Ad un anno e 4 mesi dal crollo del ponte Morandi, la Liguria si trova a vivere una nuova terribile vicenda, quella del viadotto sulla Torino-Savona. Con la triste consapevolezza di ritrovarsi isolata.
Una svolta clamorosa quella che ha visto infatti ieri sera protagonista l’indagine sui falsi rapporti di sicurezza sui viadotti.
Autostrade, su disposizione della Procura, ha stabilito di procedere alla chiusura di due viadotti sull’autostrada A26: il Fado ed il Pecetti, da ieri sera interdetti al traffico in entrambe le direzioni.
Tuona a questo proposito il governatore Giovanni Toti: “Genova è tornata a essere quello che era probabilmente prima degli anni ’30”. “Con la A6 chiusa, la A26 chiusa e le limitazioni alla A7 – aggiunge -, la Liguria è isolata. La sicurezza dei cittadini viene prima di tutto, ma si resta stupefatti nell’apprendere di certi provvedimenti così drastici dopo un anno e quattro mesi dal crollo del Ponte Morandi. Che fine hanno fatto i periti e i tecnici del ministero? Voglio sapere cosa farà il Governo!”
Venezia affonda, la Liguria è isolata, Roma è sommersa dai rifiuti, i terremotati del Centro Italia attendono ancora dal 2016 che vengano rimosse le macerie (la ricostruzione è ben lontana dall’essere effettuata). Il quadro è drammatico e l’immagine che si ha chiaramente dinanzi agli occhi è quella di un’Italia a due velocità: quella che procede celermente relativamente a ben determinati interessi da perseguire, e l’altra – quella che dovrebbe in realtà avere la priorità assoluta, che rappresenta il bene comune e gli interessi del popolo italiano – che va a passo di lumaca.
“Seguiamo con apprensione – scriveva due giorni fa su Facebook Giorgia Meloni – le notizie che arrivano dalla Liguria, nella speranza che il disastro del crollo del viadotto tra Savona e Altare non si trasformi in tragedia.
Le immagini di oggi ci ricordano ancora che in Italia l’emergenza infrastrutturale mette a rischio la vita di milioni di persone. Il governo ci metta la testa: intervenga già dalla prossima manovra economica perché il tempo delle parole senza fatti è scaduto. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per dar loro una mano”.
In tutto questo, l’eccellenza è, come sempre, rappresentata da singoli cittadini che si mettono in gioco in prima persona durante l’emergenza, dai Vigili del fuoco che rischiano le proprie vite, da quei poliziotti e carabinieri che mettono il dovere al primo posto, al di là di tutto.
La Liguria, in questo terribile frangente, non ha fatto eccezione. Daniele è l’uomo che, rischiando la vita, ha fermato le auto per non farle cadere nella voragine del viadotto. “Daniele – queste le parole di ringraziamento che gli ha rivolto il governatore Toti – rappresenta il coraggio e la forza di chi non si ferma davanti alle avversità. Daniele rappresenta al meglio i liguri, e ci rende orgogliosi di esserlo. Da qui si riparte, più forti che mai. E anche se tu dici di non essere un eroe per tutti noi lo sei: grazie Daniele! Questa è la Liguria”.
La regione si trova ora a vivere una situazione difficile da gestire anche in termini di protezione civile. Si tratta di garantire la sicurezza dei cittadini e insieme l’economia non solo di Genova e della Liguria ma del Nord Ovest d’Italia.
Gli italiani sono stanchi delle parole, dei video postati su Facebook da questo o quel personaggio politico relativi a conferenze stampa e interventi in Tv. L’Italia, venduta e svenduta, è fallita, sta crollando, sta affondando.
E a pagare il prezzo di tutto questo, come sempre, sono solo gli italiani.
Lucia Mosca
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