“E’ stata la giornata delle sardine a Roma. È stata una bellissima festa per riabbracciare la nostra Costituzione. È stato meraviglioso vedere Piazza San Giovanni piena di persone che condividono i valori antifascisti, antirazzisti e che credono nella società inclusiva. È stato bello vedere la piazza piena di persone che rispettano la natura multiculturale del nostro Paese, che credono nella solidarietà, nel rispetto dei diritti umani di tutti senza distinzioni e soprattutto nel rispetto della persona e della dignità umana come sancisce la nostra Costituzione.
Questa è l’Italia che ci piace. L’Italia dei cittadini che si autorganizzano e lanciano un messaggio fortissimo contro il fascismo, il populismo, contro l’estrema destra becera, contro il razzismo, il sessismo, l’omofobia e tutte le altre forme di discriminazioni. L’Italia dei cittadini contro le politiche discriminatorie e la deumanizzazione delle persone. Noi siamo i cittadini contro la politica urlata, contro la politica fatta di fake news, contro la politica che sollecita gli istinti più bassi e peggiori delle persone.
Siamo l’Italia che vuole un nuovo linguaggio politico rispettoso delle persone e degli avversari. Siamo l’Italia che vuole la politica capace dare risposte vere ed efficaci ai veri problemi dei cittadini e del paese”.
Questo è solo uno dei commenti comparsi sulla pagina Facebook del movimento all’indomani della manifestazione romana. Le Sardine si sono prese piazza San Giovanni a Roma, luogo storico della sinistra, stipate a decine di migliaia. Più di 100 mila, dicono gli organizzatori. Un terzo circa, per la questura.
Ora il movimento punta ancora più in alto: il prossimo obiettivo è quello di portare in piazza almeno il 25% degli italiani. Questo stando alle parole di Mattia Santori, leader delle Sardine, commentando a “Mezz’ora in più” su Rai 3, il sondaggio secondo cui un italiano su 4 potrebbe essere interessato al loro movimento.
La priorità assoluta delle Sardine è ora quella di tornare in piazza il prima possibile
Ma la priorità assoluta è “tornare in piazza il prima possibile”, secondo quanto dichiarato, sempre da Santori, al termine della prima riunione nazionale dei promotori delle manifestazioni delle Sardine.
L’incontro, a porte chiuse, si è tenuto nello Spin Time Labs, una sorta di centro sociale, a due passi da Piazza San Giovanni, dove alloggiano circa 150 famiglie, con tanto di auditorium dove si organizzano eventi culturali. All’ingresso, un grande striscione: “Viva le sardine, abbasso gli sgombri”.
Relativamente alla manifestazione tenutasi in piazza San Giovanni, questo il commento di Nicola Zingaretti: “Grazie per aver reso Roma così bella, per la passione che ci mettete, per chiedere con tanta forza un’idea di politica inclusiva e sana. Belle le proposte che avete lanciato, faremo di tutto per metterle in atto ed essere all’altezza del vostro impegno. Cambiamola insieme, la nostra bella Italia”.
Le Sardine, nate circa un mese fa a Bologna, durante l’apertura della campagna elettorale del centrodestra, si dichiarano prive di appartenenza a partiti, asserendo di essere un movimento ispirato all’antifascismo, contro ogni forma di odio e di violenza, che a loro dire deve essere bandita anche nella forma verbale.
Certo non si può che rimanere perplessi nel notare personaggi di chiara matrice politica sfilare sul palco della manifestazione. Presenti anche l’eurodeputato Pietro Bartolo, la giurista e attivista della Sea Watch Giorgia Linardi, e non ultima il presidente dell’ANPI Carla Nespolo.
Sembra che al momento le Sardine non abbiano intenzione di diventare partito: Mattia Santori al momento lo escluderebbe “Il 90 per cento di noi non lo vuole”, ha detto. Ma, valutando recenti esperienze di altri movimenti, non è da escludere che presto ci si trovi di fronte all’enesima, “nuova”, formazione politica.
di Ettore Lembo e Lucia Mosca
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