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Ari Behn : il testamento spirituale e l’estremo gesto il giorno di Natale

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di Anna Maria Cecchini

Norvegia. Mercoledì, alle 16:45 la polizia viene allertata : lo scrittore Ari Behn, 47 anni, ex consorte della principessa Marta Luisa, primogenita di re Harald V, viene trovato morto nella sua casa di Lommedalen in circostanze ancora sconosciute e da acclarare. Ne dà pubblica notizia, con estrema tristezza, tramite un comunicato stringato, il suo agente, Geir Hakonsund, a nome dei suoi più stretti parenti a cui si unisce anche il cordoglio della casa reale, che si rammarica di aver perso un membro della famiglia.

Nato ad Aarhus, in Danimarca, all’età di 6 anni si era trasferito in Norvegia con i genitori , dove aveva intrapreso i suoi studi, laureandosi in Storia e Religione presso l’università di Oslo. Decise di cambiare il suo originario cognome Bjørshol, adottando quello della nonna materna, Behn, e con questa nuova identità, pubblicò nel 1999 la sua prima raccolta di racconti “Trist som faen”, che superò il traguardo delle 100 mila copie vendute.

Nel 2002 fu il protagonista suo malgrado delle pagine rosa dei maggiori rotocalchi sposando la principessa Marta Luisa che come suo fratello, aveva attirato numerose critiche scegliendo come consorte lui, partito poco appetibile, privo di blasoni, semplice scrittore, descritto come dandy frequentatore di ambienti mondani ma non regali. Eppure fu amore, suggellato anche da un libro sulle nozze, “From heart to heart”, scritto a quattro mani insieme a Marta, almeno fino il 2016, anno in cui divorziarono, separando le loro esistenze ma non sottraendosi al compito di genitori delle loro tre, stupende figlie.

Nel 2017 denuncia per molestie l’attore, due volte premio oscar, Kevin Spacey, aggiungendo il suo caso a quello degli altri, numerosi, usciti coraggiosamente dall’anonimato. Nell’ambito dell’iniziativa- scandalo Me too, Ari racconta di essere stato oggetto di carezze esplicite, attenzioni non richieste, avvenute durante una conversazione con Kevin, dopo un concerto per il Nobel alla Pace del 2007e di aver declinato il suo invito esplicito di seguirlo fuori, in terrazzo, pronunziando un “ Magari più tardi “ con estremo imbarazzo.

Ricordiamo di lui, il suo poliedrico talento, autore di tre romanzi e di un’opera teatrale, sperimentò anche la pittura, disegnando porcellane per Magnor Glassverk e fece da modello per una linea d’abbigliamento. Nel 2018 scelse di pubblicare “Inferno”, che ad oggi è presumibile si possa considerare al pari di un testamento spirituale, un’opera sulla depressione, malattia con cui conviveva da alcuni anni e che non è riuscito o non ha voluto controllare, perché a volte il biglietto per l’inferno è di sola andata.

Inquietante il video dell’attore Kevin Spacey contenente i suoi personali auguri di Natale, andato in onda, casualità, appena due ore prima della morte di Ari Behn, in cui l’attore, uscito vincitore dallo scandalo “Mee Too”, essendo state archiviate a luglio due denunce ed essendo deceduto un altro accusatore, impersonando il presidente Frank Underwood da lui interpretato in House of Cards, da un consiglio su come difendersi dai propri detrattori : “Uccideteli con la gentilezza”, suggerisce e la camera si stringe sulle fiamme del camino alle sue spalle, sottofondo musica da thriller….

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