L’Iran ha lanciato nella notte diversi missili contro due basi in Iraq che ospitano le truppe americane e quelle della coalizione, tra cui militari italiani. Questo come rappresaglia per la decisione del presidente Donald Trump di dare il via all’operazione che ha portato alla morte del generale Qassem Soleimani.
Almeno 80 i morti. Sarebbe questo un primo bilancio dell’attacco missilistico dell’Iran. La televisione di Stato iraniana cita fonti ben informate della Guardia Rivoluzionaria secondo le quali circa 80 persone sarebbero state uccise, mentre altre 200 sarebbero rimaste ferite. “Grandi perdite sono state inflitte a numerosi droni, elicotteri e equipaggiamento militare nella base” di al-Asad. “Circa 104 obiettivi degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali sono sono osservazione da parte dell’Iran, e se commetteranno un errore, siamo pronti ad attaccarli”, spiega una fonte della Guardia Rivoluzionaria alla tv di Stato.
Per giorni, i leader iraniani hanno annunciato che avrebbero colpito gli obiettivi militari statunitensi in risposta all’uccisione di Soleimani.
Un portavoce del comando centrale americano ha dichiarato che l’Iran ha lanciato 15 missili: dieci hanno colpito la base aerea di al-Asad a ovest di Baghdad, in Iraq; uno ha colpito Erbil nel nord dell’Iraq; quattro hanno fallito il bersaglio. È importante notare che l’Iran non detiene attualmente missili che possono raggiungere la terraferma americana dall’Iran. È per questo che usa proxy e armi a sua disposizione principalmente per colpire obiettivi statunitensi e alleati americani in Medio Oriente.
Il personale del contingente militare italiano ad Erbil si è radunato in un’area di sicurezza – secondo quanto appreso dall’ANSA – e gli uomini si sarebbero rifugiati in appositi bunker. Risultano tutti illesi.
Intanto, un terremoto di magnitudo 4.5 ha colpito una zona dell’Iran vicina ad un impianto nucleare. L’Istituto geofisico americano (Usgs) indica che l’epicentro del sisma è stato localizzato a 17 km a sudest di Borazjan, ad una profondità di 10 km. Per il momento non ci sono notizie di danni o vittime.
Il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif , in un post su twitter, ha dichiarato: “L’Iran ha adottato e concluso misure proporzionali di autodifesa”. Concluso è una parola importante, che indica che l’Iran potrebbe non intraprendere ulteriori azioni.
“Noi non vogliamo l’escalation verso la guerra, ma ci difenderemo contro l’aggressione”, scrive il ministro.
Un funzionario della Casa Bianca avrebbe dichiarato che non ci sono state vittime americane. Vi sono rapporti non confermati secondo cui ci potrebbero essere iracheni tra i morti.
Trump ha twittato, ore dopo l’attacco: “Va tutto bene!”
L’Iran minaccia “azioni ancor più devastanti”
Tuttavia l’Iran minaccia “azioni ancor più devastanti” se gli Usa dovessero decidere di rispondere. “Se l’Iran dovesse essere attaccato sul suo territorio – avvertono le Guardie Rivoluzionarie – Dubai, Haifa e Tel Aviv verranno colpite in un terzo round di attacchi da parte dell’Iran”. Intanto volano le quotazioni del petrolio, balzato del 3,4% a 65 dollari, e dell’oro, a quota 1.600 dollari l’oncia ai massimi dal 2013.
Gli Stati Uniti possono aver “tagliato” le mani del generale Qassem Soleimani, ma l’Iran risponderà “tagliando le gambe” agli Usa nella regione. Lo ha minacciato il presidente iraniano, Hassan Rouhani, parlando dopo l’attacco a due basi che ospitano truppe Usa nella regione.
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