martedì, Maggio 30, 2023
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Ovidio, l’Arte di Amare: prosegue il libro II

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OVIDIO – L’ARTE DI AMARE. L’opera si divide in tre libri, i primi due dedicati agli uomini con la conquista della donna (la preda) e la tecnica da impiegare, mentre il terzo alle donne per come proporsi e come comportarsi. Il poema, scritto nel periodo in cui Augusto cercava di mettere un freno ai liberi costumi dei suoi cittadini con le leggi matrimoniali, costò ad Ovidio l’esilio a Tomis sul mar Nero (oggi Costanza). Traduzione e introduzione di Ortensio Celeste RL S.P.A. editore 2017 – Un libro da leggere.

libro II. 251 – 260 Bisogna farsi amica la servitù dell’amata.

Non ti vergognare di fare il gentile con le serve (si comincia dalla più importante e poi via di seguito) e con i servi perché ti prendano in simpatia. Salutali chiamandoli tutti per nome e stringi, da vero politico, le mani di persone non importanti (non è assolutamente fatica sprecata). E non solo: il giorno sacro alla dea Fortuna offri qualche regalino al servo che te ne fa richiesta (non ti costa poi tanto), e qualcosina anche all’ancella, nel giorno in cui l’esercito dei Galli scontò la pena ingannato dalle vesti matronali. Dammi retta, porta dalla tua parte questa povera gente e sempre, tra questa, il portinaio e il guardiano della camera da letto.

261 – 272 I regali devono essere modesti

Ti suggerisco di non fare regali importanti alla tua signora, meglio dei pensierini ma sapientemente scelti. Nella stagione in cui la campagna è piena di frutti e i rami si piegano sotto il loro, peso, falle recapitare da un giovane servo una cesta dei prodotti della campagna: potrai dire che vengono dal tuo podere fuori città, anche se li hai comprati sulla Via Sacra. Falle portare dell’uva, oppure quelle castagne che tanto piacevano ad Amarillide e che ora non le piacciono più. Anche se le mandi solo un tordo o una corona di fiori, puoi rassicurare la donna del fatto che sta nei tuoi pensieri. Con questi mezzi è una vergogna comprarsi un anziano senza figli e sperare che muoia: guai a quella gente che rende un crimine fare regali!

273 – 294 Anche la poesia, a volte, può essere una buona arma

Consigliarti anche di inviarle dolci versi? E perché mai? Purtroppo per me, la poesia non è considerata granché. Si loda la poesia ma si cercano regali costosi: basta che abbia soldi ed anche un essere grezzo diventa affascinante. Stiamo proprio vivendo nell’età dell’oro, in cui è l’oro che procura i grandi onori e conquista gli amori. Vieni pure, Omero, ma persino se vieni tu, Omero, con il seguito delle Muse, sarai sbattuto fuori se non porterai nulla. Comunque ci sono anche ragazze colte – esemplari in via di estinzione – e poi c’è l’altra razza, costituita di ragazze non colte ma desiderose di esserlo.

315 – 336 Cosa va fatto se si è ammalata

Spesso, nel primo periodo autunnale – periodo bellissimo in cui l’uva è piena e di quel bel rosso scuro che le conferisce il succo – quando in certi giorni si sentono i primi freddi e in altri gli ultimi caldi, i nostri corpi risentono di questo clima incerto e sono fiacchi. Possa stare in salute, ci mancherebbe altro, ma se starà poco bene e sarà costretta a letto, se, malata, risentirà di questo brutto clima, in questa circostanza la tua ragazza conosca bene le attente premure del tuo affetto: semina, in questa circostanza, quanto in seguito mieterai abbondantemente con la falce. Se la malattia è difficile da curare e va per le lunghe, non ti infastidire e prestale di persona le cure che lei ti permetterà di darle. Ti deve veder piangere, non disgustarti di baciarla e la sua bocca riarsa beva le tue lacrime. Prega molto gli dei e sempre ad alta voce, fa’ dei bei sogni da raccontarle tutte le volte che vorrà. Manda a chiamare una vecchia che le purifichi la stanza dove dorme e che porti, nelle mani tremanti, zolfo e uova. In tutte queste attenzioni vedrà i segni di un interesse reale: molti hanno usato questa strada per entrare in un testamento. Questo prestarsi non deve però arrivare a dare fastidio alla malata: perché resti gradita, la premura non deve essere sproporzionata. Non proibirle di mangiare e non darle tu le medicine da bere: quegli intrugli glie li prepari il tuo rivale.

Continua libro II. 467- 492 La nascita del mondo  

NOTA. 1– Fu Servio Tullio ad introdurre a Roma la festa della Fortuna, la dea che l’aveva beneficiato facendolo diventare da servo Re; mentre il giorno dei Galli si riferisce a quando alcune schiave travestite da matrone intrattennero in amore i capi Galli permettendo ai romani di sconfiggerli. 2- La Via Sacra, che partiva a sud del Foro Romano, era la via delle attività commerciali; 3- Amarillide è un personaggio femminile delle Ecloghe di Virgilio che si accontentava di regali di poco conto: ora non più, canta Ovidio, le donne amano il lusso e i regali costosi, e si accontentano dei piccoli doni quando sanno che vengono dal latifondo di chi li regala. 4- La culta puella è nella tradizione della poesia d’amore latina, da Catullo in poi, la donna libera, che conduce vita di società, e che partecipa agli eventi mondani della vita di Roma.

Luciano Magnalbò

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