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L’Italia nel caos chiusa in una scatola di sardine

senatore astorre

Che l’Italia sia nel caos più assoluto non lo dicono soltanto i media, ma soprattutto lo dichiarano i cittadini. Lo testimoniano inoltre le statistiche, nonostante spesso vengano inseriti parametri per “aggiustarne” positivamente i dati.

E ancor di più lo dimostra l’economia, sempre più disastrosa, lo segnala la sanità, che riscontra sempre maggiori difficoltà nel reperire medici, ospedali e medicine, lo evidenzia la giustizia che oramai sembra attraversare un periodo estremamente buio ed incomprensibile ai cittadini e contribuenti italiani.

Ma ancora di più lo urlano ponti, strade, gallerie, che crollano oramai a ritmo impressionante. E lo dimostrano anche i numeri sempre più elevati di suicidi, spesso legati a fattori contingenti: imprenditori sommersi da debiti.

Potremmo proseguire con l’elenco ma sarebbe veramente lungo.
L’’Italia è nel caos e sembra abbia perduto ogni diritto di essere uno Stato sovrano: infatti, oltre alle varie dichiarazioni di politici del tenore “l’Europa ci impone”, le stesse istituzioni lo confermano.

Certo, la nostra politica estera ha fatto di tutto per confermarlo, vedi il maldestro tentativo – immediatamente naufragato – di far incontrare a Roma i due contendenti Libici che si stanno facendo la guerra, quella tradizionale, con bombe missili e armi convenzionali.

Tra l’altro la foto di gruppo realizzata a Bruxelles all’ultima riunione dei Presidenti del Consiglio la dice lunga sulla totale assenza di considerazione nei confronti dell’Italia.

Non a caso il nostro Premier non ha trovato il proprio posto in prima fila – come dovrebbe essere – ma nelle retrovie, nascosto il più possibile dagli altri partecipanti. Segnale mediatico di enorme gravità, se analizzato attentamente, considerando il fatto che il Presidente del Parlamento Europeo è Italiano cosi uno dei commissari principali della Commissione Europea, per di più membri entrambi del PD, ovvero dello stesso partito che contribuisce alla formazione del governo Italiano.
Per concludere, nell’analisi della attività di politica estera, è certamente non commentabile la mancanza di partecipazione del Premier Conte al Forum Economico Mondiale, che si è tenuto in Svizzera e dove sono presenti tutti i maggiori esponenti del mondo.

La stampa presente non ha infatti mancato di rilevare “gli scostamenti tra il Conte 1, che ha debuttato a Davos lo scorso anno come leader sovranista e populista, e il Conte 2 di oggi, europeista convinto e leader di una coalizione di centro sinistra”, come riporta il Sole 24 ore in un articolo di Alberto Orioli. Ma gran parte della nostra informazione non può certo dedicarsi ai problemi del Paese che evidenzierebbero le criticità del governo attuali e non solo e bisogna quindi spostare l’attenzione su altri fatti.

Così la campagna elettorale per l’elezione del governatore in Emilia diventa un terreno di scontro tra le parti avverse.
Tutto verte su di essa, non in termini di programmi, fattibilità dei programmi, o percorsi che possano rendere virtuosi i programmi delle rispettive liste, ma sulla demonizzazione del Segretario di uno dei partiti in lizza.

La magistratura ritiene di portare in giudizio il leader della Lega per decisioni prese durante un precedente incarico di Ministro.
Senza entrare nel dettaglio, essendo le cronache già stracolme di articoli inerenti la faccenda, viene spontaneo chiedersi come mai la magistratura abbia deciso di intervenire su questo fatto e non su altri affini.


E infine, quale messaggio politico dà alla nazione il ministro degli Esteri Luigi di Maio, che, nel dare le dimissioni da capo del proprio partito, decide pubblicamente di togliersi la cravatta, accessorio che lo ha contraddistinto in tutti questi anni non abbandonandola mai?

Ci sarà forse una evoluzione delle “sardine” nate improvvisamente, ma che parlano di tutto ciò di cui parla il PD, dando la sensazione che il movimento avrà presto sviluppi ulteriori?

Di certo gli italiani hanno priorità urgenti e concrete, alle quali qualcuno, in quanto eletto e pagato, di qualsiasi sia la fazione politica, dovrebbe fornire soluzioni altrettanto urgenti e concrete.

Ettore Lembo

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