venerdì, Aprile 19, 2024
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Coronavirus, a Pesaro scuole aperte. Ma c’è chi tiene i propri bimbi a casa

scuola

PESARO – “La situazione in città e nelle Marche è per il momento sotto controllo e non ci sono casi di coronavirus. Le autorità sanitarie stanno facendo un lavoro straordinario e la situazione è costantemente monitorata dal Prefetto, dalla Regione e dai sindaci. Tutte le manifestazioni di oggi sono confermate,a iniziare dal carnevale di oggi pomeriggio e dalla inaugurazione della via dei poeti dialettali in via Castelfidardo. Ovviamente tutte le scuole domani saranno aperte. Seguiamo le indicazioni nel decalogo dell’istituto superiore di sanità e non facciamoci prendere dal panico inutilmente. Vi terrò aggiornati costantemente”.

Così scriveva ieri sul proprio profilo Facebook il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Nel frattempo il Consigliere Regionale delle Marche Mirco Carloni (Lega) in una nota, appellandosi al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, ha chiesto che siano presi provvedimenti speciali a seguito dell’emergenza coronavirus.

A Pesaro scuole aperte, quindi. Ma ci sono genitori che hanno deciso di tenere in ogni caso i propri bimbi a casa.

“Sono padre di un bimbo di 4 anni – questo il contenuto del post pubblicato ieri su Facebook da un cittadino residente a Pesaro – e di una bimba di 14 mesi. Il “grande” va ovviamente all’asilo. Leggo che qui a Pesaro domani le scuole di ogni ordine e grado saranno regolarmente aperte. Leggo altresì che in Emilia Romagna, quindi a Rimini, cattolica, Riccione le scuole saranno chiuse per l’emergenza relativa al coronavirus.

Non entrando nel merito di decisioni che non spettano certo a me, in accordo con mia moglie, terremo nostro figlio a casa. Facciamo bene? Facciamo male? Quest’ansia credo derivi anche dal fatto che non si sa bene quanto sia pericoloso questo virus. Alcuni virologi minimizzano, altri dicono che è molto pericoloso. A chi credere? Condivido con voi la mia confusione. E condivido con i genitori del gruppo le loro sensazioni riguardo il mandare o meno i propri figli a scuola”.

Numerosi i commenti seguiti al post, sia dello stesso avviso, come anche di avviso contrario. Tra le risposte anche quella di una insegnate, che ha affermato che si sarebbe regolarmente recata a scuola.

“Ho una bambina anche io – ha scritto un altro padre – e mi sono informato molto bene con una pediatra che conosco. I bambini sono i meno colpiti. Non se ne conta uno che sia andato in polmonite e susseguentemente in terapia intensiva proprio perché per il loro corpo tutti i virus sono nuovi e il sistema immunitario risponde velocemente”.

“Io la penso come te – ha detto invece una mamma pesarese – e per tutta la settimana li terrò a casa dal nido. Sono molto confusa e spaventata come penso molti di noi”.

Senza voler destare allarmismi di alcun tipo, è vero che non si è ancora ben capito come questo virus agisce e da dove e da chi si sia orginato il focolaio italiano, non essendo ancora stato identificato il paziente zero.

E’ chiaro che non è mai bene lasciarsi andare all’isteria, ma è altrettanto vero che è normale ci sia confusione e timore tra i genitori, che pensano al bene dei propri figli. Sicuramente ci troviamo ancora in una fase in cui molti elementi vanno ancora chiariti. E qualcuno può anche decidere, per cautela, di evitare possibili rischi.

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