giovedì, Aprile 25, 2024
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Forza Nuova: la Russia aiuta l’Italia in piena emergenza sanitaria. Ma dov’è l’UE?

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Nell’attuale deserto di quell’organismo malato chiamato Unione Europea nessun Paese in queste ore ha dato all’Italia un aiuto contro il Coronavirus tanto concreto quanto la Russia: centinaia di ventilatori polmonari, camion con sistemi di disinfestazione, tute protettive, decine di migliaia di tamponi, equipe di medici superspecializzati.

Questo è il sostegno tangibile di Vladimir Putin spedito con urgenza all’Italia. In segno di vicinanza, di amicizia, ma soprattutto nell’ottica di un modo di operare, quello russo, che si può tradurre come disponibilità a rispondere alle sfide globali e a risolvere i problemi generali del pianeta in modo concreto ed efficiente.

Una grande nazione quella russa che, in barba all’adesione del Belpaese alla “lega” degli Stati che hanno sottoscritto le improvvide sanzioni economiche decretate proprio contro Mosca – per essere poi scaricata nel momento del bisogno dagli alleati di una Unione Europea pronta solo a battere cassa – ha dimostrato di non porta rancore all’Italia e anzi di  essere pronta ad aiutare un “amico in difficoltà”.

Basterebbe valutare questa evidenza e meditare il motto per cui “un amico si vede nel momento del bisogno” per riconsiderare il nostro atteggiamento nei confronti di una Unione europea dimostratasi tale solo al momento di spremere risorse dagli  Stati Membri. Già la questione immigrazione aveva sollevato non pochi dubbi sulla lealtà degli alleati di Bruxelles da sempre solerti nel lasciare l’Italia al suo destino.

Bloccata dal ricatto del Mes, divenuta improvvisamente unione di Stati sovrani che hanno messo il lucchetto ai propri confini, l’Unione Europea del coronavirus ha dato prova di disunione, palesando tutte le distanze tra Stato e Stato e la mancanza di reali politiche a sostegno dei partner dimostrando così il rischio di implodere da un momento all’altro se dovesse ulteriormente peggiorare l’emergenza sanitaria ed economica dovuta all’attuale pandemia o se dovesse tornare ad affacciarsi nuovamente il problema della sicurezza dei confini esterni dell’Unione.

Basti pensare a titolo di esempio alle improvvide scelte di Paesi come la Repubblica Ceca che hanno cercato di scavalcare il nostro Paese nell’approvvigionamento degli aiuti sanitari provenienti dalla Cina e destinati all’Italia.

Solo un esempio che va ad aggiungersi alla proverbiale porta in faccia ricevuta dal nostro Paese in risposta alla richiesta di adozione comune degli Eurobond per fronteggiare l’emergenza in atto, tanto per non farsi mancare nulla.

Eppure, a conti fatti, c’è ancora qualcuno che tenta di camuffare gli aiuti russi per una iniziativa derivante da un mero interesse economico o geopolitico.

E’ il caso ad esempio di Bloomberg che avrebbe affermato che la Russia è mossa non già da carità cristiana e da solidarietà quanto dalla promessa fatta dall’Italia di votare contro le sanzioni russe al Parlamento europeo. Un’eventualità per altro smentita con forza da ambienti russi. Che gli Stati Uniti non abbiamo particolare feeling con la Federazione Russa non è certo una novità.

Ma se è vero che gli stessi Stati Uniti in qualche modo hanno fatto pesare, anche mediaticamente, il loro sostegno all’Italia, è altrettanto vero che ad oggi in Russia si parla di precisa volontà del presidente Putin nel voler sostenere un popolo da sempre amico quale quello italiano.

Quel Putin che, non dimentichiamo, ha sempre dimostrato affetto per l’Italia. Un gesto che il Belpaese, dai vari politicanti al semplice cittadino, dovrebbero dimostrare di apprezzare.

Del resto l’amicizia Italia-Russia affonda le sue radici nella notte dei tempi: all’epoca del maremoto di Messina del 1908, ad esempio, quando un gruppo di marinai russi ha dimostrato di andare oltre il coraggio e il senso del dovere, correndo impavidamente in soccorso alla popolazione siciliana colpita dalla tragedia. Con un  monumento ancora oggi la città ricorda i suoi “angeli venuti dal mare” come li ha definiti qualche anno fa il Console Onorario della Federazione Russa, Giovanni Ricevuto.

Ma il forte legame che unisce i due popoli, se vogliamo, nasce ancor prima: basti pensare all’asse Napoli-Mosca-San Pietroburgo e alla profonda amicizia che univa ad esempio Ferdinando II di Borbone e lo zar Nicola I. Ieri come oggi.

Inutile nasconderlo: sono milioni in questo momento i cittadini italiani che guardano alla Russia e al suo leader con invidia. Un fascino indiscutibile quello del presidente russo conquistato sul campo. Politiche cristiane, aiuti concreti, gestione delle emergenze con autorità e sicurezza, sovranità. Esattamente tutto quello che questa Europa malata ha dimenticato. Con il rischio concreto, oggi, di morire di Coronavirus.

Per l’Italia agonizzante questa, forse, è l’ultima chiamata: salvarsi recuperando la propria sovranità in politica internazionale o scivolare al rango di un Paese di seconda schiera all’ombra della tecnocrazia che oggi malgoverna l’Unione Europea ed i suoi popoli.