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1° Maggio mai così amaro. Mattarella: “Non c’è Repubblica senza lavoro”

mattarella

Mai come nel 2020 la Festa del Lavoro ha un sapore amaro. La pandemia ha aggravato una situazione già di per sè non facile nel nostro Paese e molte famiglie che già prima vivevano in condizioni precarie sono state messe definitivamente in ginocchio dall’emergenza sanitaria.

Il 97,2% delle imprese italiane ha subito un impatto negativo dall’epidemia di coronavirus, il 43,7% in misura “molto grave”.

Il dato emerge da una seconda indagine sugli effetti della pandemia da Covid-19 per le aziende condotta da Confindustria, cui hanno partecipato 4.420 imprese. In particolare, il 36,5% dei rispondenti, in seguito all’emanazione dei Dpcm del 22 e del 25 marzo, ha dovuto chiudere la propria attività, mentre il 33,8% l’ha chiusa parzialmente. 

Per quanto riguarda la situazione occupati/disoccupati, rispetto al mese di febbraio 2020, secondo una indagine condotta dall’Istat, a marzo l’occupazione risulta essere in calo e la diminuzione marcata della disoccupazione si associa alla forte crescita dell’inattività.

La diminuzione dell’occupazione registrata a marzo (-0,1% pari a -27mila) coinvolge sia le donne (-0,2%, pari a -18mila), sia gli uomini (-0,1%, pari a -9mila), portando il tasso di occupazione al 58,8% (-0,1 punti).

Anche la forte diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-11,1% pari a -267mila unità) coinvolge sia le donne (-8,6%, pari a -98mila unità), sia gli uomini (-13,4%, pari a -169mila). Il tasso di disoccupazione scende all’8,4% (-0,9 punti) e, tra i giovani, al 28,0% (-1,2 punti).

A marzo, la consistente crescita del numero di inattivi (+2,3%, pari a +301mila unità) – tre volte più elevata tra gli uomini (+3,9% pari a +191mila) rispetto alle donne (+1,3% pari a +110mila) – porta il tasso di inattività al 35,7% (+0,8 punti).

Confrontando il trimestre gennaio-marzo 2020 con quello precedente (ottobre-dicembre 2019), l’occupazione risulta in evidente calo (-0,4%, pari a -94mila unità) per entrambe le componenti di genere.

Nello stesso trimestre calano anche le persone in cerca di occupazione (-5,4% pari a -133mila) e aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+1,5% pari a +192mila unità).

Rispetto a marzo 2019, l’occupazione fa registrare un calo sia nel livello (-0,5% pari a -121mila unità), sia nel tasso (-0,2 punti).

L’indagine ha ovviamente risentito degli ostacoli che l’emergenza sanitaria in corso ha posto alla raccolta dei dati di base.

A seguito del lockdown molte piccole e medie imprese non riapriranno, con ulteriore grave perdita di posti di lavoro.

In questo contesto si innesta l’intervento del Presidente Mattarella in occasione della Festa del Lavoro:

“Viviamo questo Primo maggio con il pensiero all’Italia che vuole costruire il suo domani. Non ci può essere Repubblica senza lavoro, come afferma solennemente il primo articolo della nostra Costituzione.

Il lavoro è stato motore di crescita sociale, economica, nei diritti, in questi settantaquattro anni di Repubblica. Perché il lavoro è condizione di libertà, di dignità e di autonomia per le persone. Consente a ciascuno di costruire il proprio futuro e di rendere l’intera comunità più intensamente unita.

Va ribadito con determinazione nella attuale situazione, in cui la diffusione del virus ha colpito duramente il nostro popolo,costringendoci, a un temporaneo congelamento delle attività. In Italia, come in tutto il mondo, le conseguenze della pandemia mettono a rischio tanti posti di lavoro.

Risalta ancora di più, in questo contesto, il valore del lavoro e, in particolare l’opera svolta da medici, infermieri, altri operatori sanitari, farmacisti, con tanti fra di loro caduti nello svolgimento dei propri compiti. Il lavoro di Forze dell’Ordine, Forze Armate, operatori del settore della logistica e dei trasporti, della distribuzione, di filiere produttive essenziali, del sistema di istruzione, pur tra molte difficoltà, ha consentito, giorno dopo giorno, al nostro Paese di non fermarsi e di andare avanti, sia pure funzionando a velocità ridotta.

Appare finalmente possibile un graduale superamento delle restrizioni. Ora guardiamo alla ripresa: ad essa, vanno indirizzati, in modo concorde, gli sforzi di tutti, senza distrazioni o negligenze. A cominciare dal consolidamento dei risultati sin qui ottenuti nella lotta al virus, a un equo, efficace e tempestivo sostegno alle famiglie e alle attività produttive, a quanti sono rimasti disoccupati e senza reddito, in modo da conservare intatte tutte le risorse del nostro capitale sociale e da consentire di far sopravvivere e far compiere un salto di qualità alla organizzazione delle imprese e alla offerta di servizi, con scelte avvedute, nella consapevolezza che sono destinate a incidere sulla qualità della vita di ciascuna famiglia, sugli stessi tempi e ritmi della vita quotidiana delle persone.

A partire dal lavoro si deve ridisegnare il modo di essere di un Paese maturo e forte come l’Italia (…). Buon Primo maggio”.

Lucia Mosca

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