RAVANUSA – Riceviamo dal Comune di Ravanusa e pubblichiamo: “La notizia di un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) per comportamenti d’opinione che circola in questi giorni sulla stampa e sui social è priva di ogni fondamento e rischia di alimentare strumentalizzazioni artatamente catalizzate, per innescare atti di sciacallaggio politico o per difendere legittime libertà che nessuno ha mai cercato di contrastare né tanto meno di sopprimere.
Nessuno ha voluto, tanto meno avrebbe potuto, limitare la libertà di stampa, di pensiero, di informazione e di divulgazione di qualsivoglia idea. Tantomeno il Sindaco che ha sempre tollerato anche le libertà di espressione di cittadini che si sono spinti fino alla diffamazione nei suoi confronti, non essendo mai stati querelati per mantenere quel comportamento del buon padre di famiglia, imposta a chi ha ruoli istituzionali, consapevole che c’è un momento in cui si può sbagliare, ma deve esserci un momento successivo in cui bisogna attendere con pazienza il recupero sociale, mentale e personale di chi ha sbagliato e di quanti amano l’arte della persecuzione.
Ma l’eco e la distorsione di un fatto doloroso e angoscioso, come il trattamento sanitario obbligatorio ad un giovane concittadino, merita una repentina presa di posizione per ristabilire l’autenticità dei fatti in maniera oggettiva.
Una opinione e financo un reato d’opinione non innescano un trattamento sanitario obbligatorio.
L’ordinanza per il Trattamento Sanitario obbligatorio di un paziente è un atto adottato in esecuzione di proposta proveniente da medici, il cui giudizio scientifico sfugge dalla competenza di chi non ha quella professionalità.
La proposta di intervento sanitario è disposta dal medico curante, viene successivamente convalidata da un medico del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp, infine il Sindaco la dispone. Tutto il procedimento viene convalidato dal Giudice Tutelare competente. Cosa che è realmente accaduta nella vicenda in esame.
Il Sindaco agisce in qualità di Autorità Amministrativa e Sanitaria, nonché di tutore dell’ordine pubblico cittadino, che si avvale di operatori sanitari nell’espletamento delle sue competenze ex art. 50 del TUEL.
Il personale sanitario e le forze dell’ordine hanno agito secondo protocollo nel rispetto delle norme. In merito alla vicenda il sindaco Carmelo D’Angelo ha dichiarato:
“Auguro buona salute al ragazzo oggetto del provvedimento sperando in un suo totale e tempestivo recupero. Invito quanti stanno pesantemente strumentalizzando la vicenda ad abbassare i toni nell’interesse di tutti.
L’Amministrazione, in ogni caso, darà mandato ad un legale per porre in essere tutte quelle iniziative giudiziarie per tutelare l’onore e la reputazione dei cittadini di Ravanusa, dell’Istituzione “Comune di Ravanusa” ed infine del Sindaco.”
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